venerdì 26 maggio 2023
Mugnano, Cannito Piccolo e la tomba osca
mercoledì 24 maggio 2023
Mugnano 1935, i prezzi degli alimenti nel XIV anno del regime fascista
martedì 23 maggio 2023
Mimmo Di Iorio, 50 anni dal titolo italiano dei pesi welter
Promise che se avesse disputato l'incontro nei giorni dei festeggiamenti del Sacro Cuore avrebbe vinto, e così fu. Mimmo Di Iorio, la sera del 24 ottobre 1973, giorno in cui si concluse la festa dello "Scauzone", conquistò il titolo italiano della sua categoria, battendo il sardo Marco Scano nella cittadina di Albenga, in provincia di Savona. Portando alla ribalta della cronaca sportiva i colori della sua Mugnano. Io avevo undici anni e ricordo bene i festeggiamenti che Mugnano gli riservò. C'ero anch'io a sventolare il tricolore per le strade del paese. Per noi ragazzini che a quei tempi ci piaceva qualsiasi disciplina sportiva, tale notizia ci inorgoglì. Un nostro concittadino, uno di noi, una persona che praticamente la si incontrava tutti i giorni per la strada, aveva raggiunto un traguardo importante, per lui e per tutti noi. Eravamo fieri del nostro campione d'Italia. Dalle pagine de 'Il Mattino", il giornalista Salvatore Fellico ci trasmise sentimenti di commozione con il suo articolo dal titolo "Di Iorio conquista il tricolore". Il palmares sportivo dell' ex pugile conta 30 vittorie su 38, 6 per KO, persi 3 incontri di cui uno su KO, ne pareggiò 5, e 5 furono i titoli conquistati. Concluse la carriera sportiva tre anni dopo: il 27 febbraio del 1976. Oggi Mimmo è un giovanotto di 75 anni che sovente incrocio per le strade della città, talvolta anche in bicicletta. E quest' anno (2023) si commemora il cinquantesimo anniversario dell'indimenticabile traguardo, orgoglio di tanti sportivi mugnanesi. Grazie Mimmo, campione per sempre.
lunedì 22 maggio 2023
Di Carmine, professore e artista a tutto tondo
domenica 21 maggio 2023
San Biagio, quindici anni dal restauro dei cinque capolavori anonimi del ‘700
Nel settembre del 2006, in seguito al sopralluogo da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali, fu confermata la necessità dell’intervento mirato al recupero tecnico e quello della memoria storica delle opere. Nel 2008, terminata la fase organizzativa, si passò, sul finire del mese di aprile, a quella del recupero vero e proprio. Infatti, le prime due tele furono rimosse e avviate al delicatissimo intervento. La prima fu quella della “Madonna con Bambino e anime purganti”, posta sul transetto a destra dell’altare maggiore, avente misure 300x250 cm ed è dipinta ad olio, d’autore anonimo. La seconda tela riguarda la “Madonna del Rosario”, anch’essa dipinta ad olio da ignoto, avente misure complessive cm 300x400. Seguì poi quello de “Il martirio e gloria di San Biagio” le cui misure sono di cm 400x200, posta sulla volta della navata centrale. L’unica tela ad aver in calce la firma dell’autore è la “Presentazione di Maria al tempio” di un tal C. Fatteruso, datata 1707. È probabile, invece, che sia Giuseppe Fattoruso, nato a Napoli sul finire del XVII secolo, pittore barocco della scuola napoletana con Giovanni Della Torre, Orazio Frezza e tanti altri. Dalla perizia tecnica risultò che quasi tutte le tele presentavano un rilassamento dovuto al distacco del telaio, inoltre erano visibili lesioni causate da vecchie infiltrazioni d’acqua e segni di maldestre riparazioni. Fu la prima volta che si diede luogo a un’operazione di tale importanza, le cui finalità puntarono a ridare decoro ad una struttura che nel corso della propria esistenza subì modifiche e ammodernamenti come le stesse Visite Pastorali, tra cui quelle dei cardinali Cantelmo, Carafa, Caracciolo, Gesualdo e Spinelli, testimoniano. Il lavori si conclusero nel 2009.
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La mastodontica impalcatura Per il restauro della tela sulla Volta. Clicca sulla foto per Ingrandirla. |
testi di Carmine Cecere
sabato 20 maggio 2023
Mugnano, 'o cinema nuovo e 'o cellariello
A Mugnano il cinema muto esplose con Ridolini, Charlot e tutte le altre comiche americane proiettate nella sala cinematografica ubicata in Via 4 Martiri, nei locali in cui oggi c'è il Banco di Napoli. A gestirla vi fu un personaggio alquanto eclettico, Francesco Romano, da tutti conosciuto come “Ciccio ‘o cuntrollo”, in quanto impiegato nell’azienda Tramviaria napoletana. Bisnonno di Salvatore Ruggiero (tabaccaio di Via Diaz), l’uomo nacque a Napoli nel 1873, ma visse la sua vita interamente a Mugnano e qui trapassò e dove tuttora riposa dagli anni ‘40. Dal muto, poi, si passò al sonoro, le tecniche migliorarono e nuove sale sostituirono quella del Romano. All'interno del palazzo De Magistris sorse il cinema "Verdi", conosciuto da tutti come " 'o cellariello", oppure " 'o cinema viecchio", il cui proprietario si chiamava Ugo, detto Ugariello e gridato da tutta la sala ogni qualvolta la pellicola si bloccava e lui era lontano dal proiettore a chiacchierare con la moglie. Leopoldo Apa, di Marano, deceduto nei primi mesi del 2014, conduceva il "Cinema Iris" apostrofato come " 'o cinema nuovo" e ancora " ' o cinema 'areto 'o campanaro" insieme alla sua consorte; avvalendosi della collaborazione di Vincenzo Fabozzi, il quale con tutto il suo nucleo familiare risiedeva all'interno della grossa struttura e che a sua volta era aiutato dai figli Ettore e Nicola. Quest'ultimo era mio amico e compagno di banco, e pertanto l'amicizia mi permetteva di entrare gratis. A quell'epoca i film che piacevano a noi ragazzi erano i film pseudo storici o volgarmente detti " 'e film de romani". Poi ci fu il boom dei film di karate e Kung fu, e questi, poi, scalzati dalla commedia sexy all'italiana con Edwige Fenech and Company. Durante la visione, accadeva sempre che quelli delle ultime file lasciavano cadere, volutamente, le bottiglie vuote delle gazzose, le quali rotolando producevano un frastuono assordante. L'ira della sala si esternava, nei confronti degli ignoti disturbatori, con una valanga di improperi. La soppressione delle sale cinematografiche, nel nostro paese, si ebbe con l'avvento dei videoregistratori e l'apertura dei blockbuster, ma soprattutto con la profonda crisi cui il cinema italiano attraversò. Cosicché la sala "Iris" divenne il centro polidiagnostico "Ippocrate"; mentre del mitico "cellariello" non siamo a conoscenza in cosa sia stato trasformato.
venerdì 19 maggio 2023
Mugnano, nel 1977 fu location di "Napoli, i 5 della squadra speciale"
Erano gli anni settanta e nei cinema impazzavano i film polizieschi all'italiana. Nel capoluogo campano se ne realizzarono tanti, e anche Mugnano nel 1977 fu la location dove furono girate diverse scene del film di cui riportiamo la locandina: "Napoli, i 5 della squadra speciale". L'attore protagonista era lo statunitense Richard Harrison, il quale conta un centinaio di film come attore e tre come regista. Poi c'era il napoletano Enrico Maisto (Napoli 1940 - 1997), il quale abitava in Via Napoli a Mugnano, nel palazzo dove c'è il centro dell'ASL. Prese parte a circa 20 Film quasi tutti polizieschi, tra cui "Napoli Violenta", "Napoli si ribella", "I Guappi", con Fabio Testi; "La banda Vallanzasca", "Napoli spara", "Corleone", di Pasquale Squitieri. "Il Prefetto di ferro" con Giuliano Gemma, "Ternosecco" di Giancarlo Giannini, e per la televisione: "Il Marsigliese" e "Naso di cane'. C'era anche l'attrice Lina Polito, di cui tra i tanti film ai quali prese parte si annovera "Film d'amore e d'anarchia..." di Lina Wertmuller; "I Guappi", di Pasquale Squitieri; "Salvo d'Acquisto" con Massimo Ranieri; "Scusate il ritardo", di Massimo Troisi. E questi sono solo alcune delle pellicole a cui prese parte l'attrice napoletana. Un altro attore che vi partecipò è Franco Marino, il cui palmares equivale quello di Maisto. Ebbe una parte, però, anche nel famoso film tratto dal libro di Umberto Eco: "Il nome della rosa". Ritornando al film girato a Mugnano, c'è un aneddoto che mi riguarda. All'epoca ero alle medie e solitamente di pomeriggio vagabondavo per il paese con i miei compagni di scuola. Un pomeriggio, salendo Via Napoli, ci rendemmo conto che presso l'appartamento sovrastante il negozio del Delfino, ovviamente allora non esisteva, vi era una troupe cinematografica. Presi dalla curiosità, rimanemmo nei paraggi a sbirciare ciò che accadeva. Un attrezzista della società cinematografica ci avvicinò e ci chiese se volevamo essere utili, previo compenso, alla costruzione del set di una scena che prevedeva la caduta di un attore dal terrazzo. La nostra partecipazione consisteva nel sistemare una pila di scatoloni su cui l'attore, cadendo dal terrazzo, sarebbe andato a finire senza farsi nulla, ovviamente. Accettammo e quindi ci portarono alle spalle del palazzo dove ci sono i frigoriferi. I tecnici ci lanciavano dall'alto dell'appartamento le scatole, e dai e dai una di queste mi si schiantò dritta sul naso. Un dolore tremendo e un mare di sangue mi copri il viso. Il capo casting si spaventò e mi portò subito dove dovevano girare le scene e mi fece pulire e medicare. Mi diedero da bere e sia Maisto sia Richard Harrison vennero ad assicurarsi che non mi fossi fatto niente di grave. Mangiai anche dei dolci e prima che andassi via mi furono dati dei soldi, ma poca cosa, un regalo, così come ci aveva promesso il capo attrezzista. Quando tornai a casa, mia madre mi chiese perché avessi dell'ovatta nelle narici. Io le risposi: non mi crederai, ma ho preso parte a un film. E mia madre, che di natura è sempre stata diffidente mi disse: vabbè, più grossa la balla non la potevi inventare? Ma è la verità, ribattei. Si vabbè, replicò lei allontanandosi. Io le corsi dietro e le feci vedere i soldi che mi avevano dato. E lei, niente, non mi credette. Ma era la verità, fui sincero. Il cattivo non ero io, il cattivo era nel film che poi andai a vedere quando uscì nelle sale nel 1978; e mentre lo guardavo mi toccavo il naso.
Mugnano, dal rock al pop e al neomelodico
giovedì 18 maggio 2023
Mugnano e il conte Mirabelli di Calvizzano
L’esimio giureconsulto calvizzanese, Senatore della IX Legislatura (1865-1867) Giuseppe Mirabelli lasciò questa terra il 2 agosto 1901. I funerali ebbero luogo a Napoli e ai quali prese parte una rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Mugnano, nonché quelle degli altri comuni limitrofi. Ciò si deduce dalla seduta di Giunta numero 76 del 18 agosto 1901; con la quale si emetteva mandato di pagamento “…al giardiniere Galiero Luigi, quale importo pattuito della corona col relativo nastro e lire ventidue e centesimi sessanta al Segretario comunale per altrettante da lui anticipate per spese di viaggio in andata e ritorno occorse per tutta la rappresentanza municipale”. Inoltre il giorno 13 dicembre dello stesso anno, con delibera 67, il Consesso mugnanese in sessione straordinaria, con la presidenza tenuta dal Sindaco Capece Minutolo, accolse la proposta del cambio di denominazione di Via dei Fiori in Via conte Giuseppe Mirabelli. Il consigliere Napolano Giovanni, che ne fu il promotore, con sentite parole ricordò i meriti del defunto Conte Giuseppe Mirabelli, senatore del Regno, del vicino Comune di Calvizzano e padre del consigliere provinciale avv. Gennaro. “...Quale omaggio alla memoria dell’illustre giureconsulto, alla bontà di lui che sentì sempre vivi nell’animo suo i sentimenti di solidarietà al suo paese nativo e quello di Mugnano, si da prestarsi con tutta la sua influenza non poche volte a favore degli interessi di questo Comune e dei suoi abitanti, ed anche quale attestato di stima pel figlio avv. Gennaro Mirabelli”. Alla proposta si associarono tutti i consiglieri presenti e il Presidente, quindi fu messa ai voti per alzata e seduta con l’assistenza degli scrutatori signori: Cirino Carmine, Vallefuoco Sac. Giuseppe e De Magistris Felice. La proposta fu approvata all’unanimità.
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Gennaro Mirabelli Le due foto ci sono state concesse dall'ing. Bruno Davide dei conti Mirabelli |
testi di Carmine Cecere
San Luigi Gonzaga, l’associazione mugnanese compie 130 anni
L’anno venturo, l’associazione San Luigi Gonzaga, da sempre ubicata nell’agorà principale mugnanese, compirà 130 anni di vita. Fu fondata nel 1894 per volere della gioventù cattolica della città. Il religioso gesuita fu proclamato santo patrono degli studenti da Benedetto XIII nel 1725 e dei giovani da papa Pio XI nel 1926; e fu anche patrono del regno delle due Sicilie. La "Pia Unione" San Lugi Gonzaga, così era l’originaria denominazione, ha attraversato la storia locale, nazionale ed europea, giungendo fino ai nostri giorni. Nello stesso anno in cui fu istituita l’associazione, in Italia nasceva la Banca d’Italia; a Parigi, invece, fu fondato il Comitato Olimpico Internazionale per iniziativa del barone de Coubertin; scoppia, poi, la prima guerra tra Cina e Giappone; a Milano viene fondato il Touring club italiano; la Calabria è colpita da un tremendo terremoto. Tra le tante personalità illustre nate in quell’anno ne ricordiamo una alquanto prestigiosa ed è quella di San Massimiliano Kolbe. A resistere al tempo e presenti nella stessa Piazza c’è l’associazione del Sacro Cuore sorta nel 1908 e quella dedicata al santo patrono San Biagio, riorganizzata nel 1925. Il presidente attuale della ASLG è il signor Aniello Chianese.
(Foto anno 1926 di S. Ruggiero. Clicca sopra per ingrandirla)
testi di Carmine Cecere
mercoledì 17 maggio 2023
'A terra do 'ndunato
Una distesa immensa, brulla, incolta da chissà quanto tempo. Negli anni settanta in quel fondo denominato “'a terra do 'ndunato”, facendo dei calcoli sommari, si sarebbero potuti realizzare due campi di calcio regolamentari con annesse tribune e accessori e forse anche un ampio parcheggio. Sovente capitava che, contemporaneamente, su quel manto sterrato si giocassero tre o quattro partitelle di calcio organizzate alla spicciolata da adolescenti che avevano marinato la scuola; e non soddisfatti si ricominciava anche di pomeriggio: sia nella polvere d’estate sia sotto la pioggia invernale. Su quell’appezzamento si svolgevano anche le gare dei fuochi d‘artificio in onore del Sacro Cuore, e spesso, sempre durante le feste dello “Scauzone”, s’installavano le giostre. Fu anche organizzata la festa dell’Unità, con i classici stand in cui si mangia di tutto, e un grande palco su cui si esibirono band di rocchettari; e a chiusura dell’evento ci fu un concerto memorabile di Sergio Bruni. Spesso, a brucare le erbe spontanee di quel campo, vi era il gregge di capre di Ciccio “'o capraro”, Francesco Maisto, persona squisita e amico di tutti. Poi il tempo scorre inesorabilmente, e nel 2001 quello spazio che a noi piccoli virgulti sembrava non finisse mai, fu colmato da metri cubi di cemento per la realizzazione di un parco residenziale con annessa una villa attrezzata per il tempo libero, la quale fu dedicata alla cantante sudafricana Miriam Makeba. Oggi quella zona è identificata come il rione San Lorenzo cui prende il nome dell’omonima strada. Tuttavia, ogni volta che passo da quelle parti, sento le urla e vedo me e i compagni di classe correre dietro un rosso Super Santos.
martedì 16 maggio 2023
Ritiro del Carmine, rapinate le suore una notte del 1960
Stamattina, dopo la Messa ci siamo accorte che
nella notte i ladri hanno visitato la nostra casa. Suor Lina, entrando per
prima nell’asilo ha trovato il cassetto del suo tavolino forzato, tutti gli
oggetti che vi erano dentro sparpagliati e vario denaro mancante. C’erano
infatti, diversi mensili dei bambini, il mensile che diamo alla ragazza
assistente, il denaro dei lavoretti di Pasqua. I ladri si erano impossessati
anche della piccola radio che stava nell’asilo stesso e di una borsa di pelle
nera. Anche in portineria erano andati, in sacrestia e nelle scuole che avevano
trovate aperte e in ogni stanza avevano forzato i cassetti dei tavolini,
prendendo i pochi soldi che in essi si potevano trovare. In sacrestia c’era
fuori il Calice preparato fin dalla sera prima per la S. Messa, ma non l’hanno
toccato. In salotto hanno tolto i chiavistelli ad una sola delle porte
dell’archivio, forse perché hanno visto che c’erano solo carte. Abbiamo
avvertito subito i Carabinieri i quali hanno cominciato le indagini e nel pomeriggio
ci hanno riportato la borsa ridotta in tre pezzi rinvenuti lungo la via della
pineta. Pare che i ladri siano venuti dal giardino e per mezzo di una scala
siano saliti in casa. Nessuno ha sentito nulla, forse perché, avendo fatta il
giorno prima l’adorazione notturna, eravamo tutte assonnate. Solo la Superiora
che dormiva nella stanza attigua al Coro, stanza che ha la porta senza imposte,
ha visto nel profondo una luce che è apparsa e scomparsa, attraverso una
fessura della tela che copre i vetri. Ma, pur, ricevendo una certa impressione,
ha pensato che fosse qualche suora che avesse accesa la luce nella stanza da
bagno. La giornata è trascorsa in agitazione.
Oggi i muratori hanno iniziato i lavori per
innalzare il muro di cinta del giardino. La giornata però è stata piovosa e
hanno fatto ben poco.
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(clicca sopra per ingrandire la foto di copertina del libro) |
(Inizio pagina: una foto degli anni '50. Clicca sopra per ingrandirla)
testi di Carmine Cecere
Mugnano 1928, cambio denominazione strade
Sotto le direttive fasciste degli anni venti, i podestà di quasi tutte le città italiane adottarono, o si presume che così fecero tutte, il cambiamento di denominazione delle strade. E anche Mugnano ottemperò a tali indicazioni. Un appunto da fare è che Mugnano fu il primo Comune nel quale venne eletta la prima Amministrazione fascista della provincia di Napoli. La sede del fascio mugnanese era ovviamente in Piazza Municipio in un locale sottostante la Casa comunale. Con la delibera n° 283 fu determinato il cambio di denominazione delle strade mugnanesi e di alcune non è più mutato: come Via Diaz, la quale corrispondeva a Via Majo.
L’allora Via Orologio, oggi Via Quattro Martiri, divenne Via Aurelio Padovani, dedicata al capo dei fascisti napoletani; Via Torre fu dedicata al mugnanese Salvatore Grasso, amico del Padovani, morto con lui nel crollo del balcone avvenuto a Napoli, dopo che questi si affacciarono per ringraziare la folla acclamante nel corso di un’adunata.
Via
S. Aniello, oggi Via Roma, fu chiamata Via XXIV Maggio in onore del giorno in
cui l’Italia prese parte alla Grande Guerra.
Via
Sequino in Via Trieste e Trento.
Via
dei Fiori in Via Vittorio Emanuele III.
Via
Ritiro in Via Littorio.
Via
Chiesa in Via Vittorio Veneto.
Via
S. Lorenzo divenne Via Crispi.
Via
Santa Maria in Via Indipendenza.
Piazza
Municipio prese il nome di Piazza 28 ottobre, a ricordo della marcia su Roma.
lunedì 15 maggio 2023
Mugnano 1932, in Piazza Municipio il mercato ortofrutticolo
Come evince dalla stessa seduta consiliare n°166, avvenuta nel 1932 (X° anno dell’Era fascista), il mercato ortofrutticolo, da tempo immemore, si teneva nella Piazza principale mugnanese. L’Alto Commissario per la Provincia con circolare n°118382 del 23 aprile 1932, invitava i podestà del territorio pertinente a regolarizzare l’istituzione dei mercati ortofrutticoli che avevano luogo nei comuni del circondario e da essi amministrati. Pertanto il Consesso mugnanese deliberava l’ufficialità del detto mercato con esercizio giornaliero in Piazza Municipio.
Mugnano 1915, un circolo ricreativo al posto dell’ufficio postale
Nella ratifica della deliberazione di Giunta n°66 del 10 agosto 1915, apprendiamo una rilevante discussione in merito alla cessione di affitto del locale posto in Via Tommaso Luise, già Via Orologio (oggi Via 4 Martiri) in cui vi era l’ufficio postale diretto dal sig. Masdea Giuseppe e lasciato acquisire dal sig. Felice Liccardi per uso di circolo ricreativo. Il Consigliere Giannetti nel suo intervento esprime tutto il suo rammarico, giacché “…è stato un danno per tutti i cittadini del paese togliere l’ufficio postale dal centro del paese, e mettere un circolo. Non mi pare corretto che l’amministrazione debba(?) impossessarsi di beni comunali, trascurando il bene pubblico”. Lo stesso chiese all’assemblea a chi furono, poi, addebitate le spese dei lavori; in quanto fu aperto un vano che dal circolo immetteva nel cortile del palazzo comunale. E che al posto di detto esercizio, il locale poteva tornare utile per un’aula scolastica (il Circolo Didattico Seguino non era ancora stato costruito e in paese vi erano aule disseminate un po’ ovunque n.d.r.). la discussione prese una direzione ambigua, e si fece alquanto aspra quando prese la parola l’Assessore Cipolletta che ribatté tutte le insinuazioni cui sembrarono giungere dalle accuse velate del Giannetti, concludendo col sottolineare “…nessuno ha intascato qualcosa”. Il Presidente notar Giuseppe Vallefuoco rassicurò le parti venutesi a scontrare confermando che non vi era stato alcun illecito, e dopo il voto dichiarò ratificata la deliberazione; e mentre ciò accadde si allontanarono dall’aula i consiglieri Vallefuoco avv. Francesco, il sac. cav. Vallefuoco Giuseppe e Grasso Vincenzo per incompatibilità.
(Una foto dell'aula consiliare nel 2006)
testi di Carmine Cecere
San Biagio 1908, richiesta impianto acqua del Serino
Nel 1908, la parrocchia di san Biagio era ancora sprovvista d’impianto idrico; e pertanto il parroco di allora, don Nicola Cipolletta, zio del successivo e suo omonimo, fece domanda al Comune affinché l'edificio religioso potesse collegarsi all’impianto comunale esistente. Nella seduta con n°149 del 4 agosto 1908, la Giunta, sotto la presidenza dell’Assessore delegato Vallefuoco notar Giuseppe, e con l’intervento degli assessori Cirino e De Magistris, formanti il numero previsto dalla legge e assistiti dal Segretario comunale, concedevano quanto richiesto e per una sola istallazione prevista nella sagrestia della chiesa: per un consumo giornaliero di cento litri e con contratto di cinque anni.
testi di Carmine Cecere
sabato 13 maggio 2023
Mugnano 1909, a pagamento il balcone illuminato del Municipio
L’antica Casa comunale, sulla facciata principale, presentava un balcone bello ampio e sottostante il corrimano vi era una lunga striscia lignea su cui erano installate cinquanta lampadine. Il contratto per la fornitura elettrica, per la sola Casa comunale (le strade del paese, allora, erano ancora illuminate con lampade a petrolio n.d.a.), fu sottoscritto nel 1901, presso Villa Vulpes, dal Sindaco Capece Minutolo con il concessionario della società distributrice signor Ludovico Chianese, marito di donna Bianca Pia Vulpes. Nel 1909, con seduta consiliare n°17, fu deliberato il pagamento di tale accensione ad uso privato della detta luminaria. Difatti, accadeva che richieste del genere venivano esplicitate in occasioni di feste religiose, e pertanto la Giunta decise che il servizio divenisse a pagamento; e “che ciascun comitato o privato, per godere l’illuminazione della facciata del palazzo comunale per tre ore di accensione dovrà pagare lire 10 al Municipio e lire 2 al Messo comunale vigilatore delle cinquanta lampadine elettriche, e che per l’accensione durante cinque ore la tariffa sia portata rispettivamente a 15 lire a favore del Comune e 3 lire a favore del Messo. Nessuna spesa dovrà essere supportata o pagata durante le feste nazionali e del S. Patrono – da festeggiarsi quest’ultima il 3 febbraio". La delibera è sottoscritta dal Sindaco Capece Minutolo e l’Assessore anziano Francesco Cirino.
(Foto di giugno 1960, facciata dell'antico Palazzo comunale. Foto di Ninetta Maione)
testi di Carmine Cecere
Mugnano, la neve in paese
Con la seduta consiliare n°69 del 1904, l’allora Sindaco Capece Minutolo, su richiesta dell’Ufficiale Sanitario, porta all’attenzione del Consesso cittadino la necessità di realizzare uno spaccio di neve e di ghiaccio nel detto Comune come previsto “dall’arte salutare nei casi di emorragie (cerebrali, polmonari, ecc.) e d’infiammazioni (meningite, congestione cerebrale, ecc.). Ritenuto che, verificandosi uno dei succennati casi la tardiva applicazione della neve arrecherebbe del danno alla salute degli infermi, esso Presidente propone che si mantenga in questo Comune uno spaccio di neve, corrispondendo al fornitore un premio di Lire 25 (€ 108, 09), per l’anno corrente (1904)". La proposta viene accolta, dai presenti l’assemblea, all’unanimità. I fondi saranno prelevati dalle spese impreviste secondo l’art. 44 del bilancio di quel tempo, così come si evince dal documento in foto.
venerdì 12 maggio 2023
Mugnano 1902, il tram staziona ‘nmiezo ‘o llario
A rendere meno difficoltosi gli spostamenti dei cittadini mugnanesi durante il 1800 fu l’ippovia, ovvero i tram trainati dai cavalli. Nel 1888 la Società dei Tramwajs Napoletani ottenne la concessione per la costruzione di una tramvia a vapore nella provincia a Nord di Napoli, e il relativo deposito - officina fu costruito a Mugnano in Via Napoli. Purtroppo la società ebbe diverse difficoltà, e non mancarono problemi giudiziari, riuscendo a mettere in opera soltanto il tratto Napoli - Giugliano, lasciando così la popolazione mugnanese a viaggiare ancora per molto tempo con l’ippovia. Con l’avvento dell’energia elettrica sull’intero territorio nazionale, agli inizi del 1900, il rudimentale mezzo di trasporto con i cavalli fu sostituito, per l’appunto, con i tram elettrici. Le vetture provenienti dal capoluogo percorrevano l’intera Via Napoli, allora era un lungo viale di alberi di noci, e stazionavano in prossimità della tabaccheria dei Migliaccio. Praticamente a un centinaio di metri dall’attuale Piazza Dante. Ma nonostante la breve distanza, il Consigliere Cipolletta Costantino inoltrò istanza al Consesso mugnanese, proponendo alla società dei tram il trasferimento del capolinea (‘Nmiezo ‘o llario) in Largo Chianese, oggi Piazza Dante. Ciò avvenne nella seduta n° 14 di sabato 19 aprile 1902, come si evince dal suo intervento in aula. “…dappoichè è facile comprendere, senza bisogno di dimostrazione, quale utile e quanta comodità deriverebbe al paese, laddove il tram speciale che fa servizio per questo Comune anziché fermarsi all’ingresso del paese, giungesse al Largo che testé viene denominato Largo Chianese: la differenza sarebbe di pochi metri è vero, ma la fermata sarebbe nell’interno dell’abitato e sia il Comune che i viaggiatori ne avrebbero non piccolo vantaggio…. il Comune non dovrebbe altro rifondervi se non la concessione del suolo gratis, cosa questa di minima entità”. La proposta fu accettata dal Consiglio comunale all’unanimità; la richiesta quindi fu inoltrata, i lavori di messa in opera dei binari e della linea aerea elettrica furono eseguiti da parte della società e il tram ebbe il suono nuovo capolinea dinanzi Palazzo Capecelatro, in Piazza Dante. Come è evidente nella foto in alto dell'avv. Rispo. Tra l'altro sullo sfondo si nota il Palazzo dei Dentice d'Accadia - De Magistris.
giovedì 11 maggio 2023
Il Ritiro del Carmine rinascerà
Scambiando quattro chiacchiere con il primo cittadino di Mugnano, Luigi Sarnataro, il quale è sempre gentile e disponibile nel colloquiare; a una mia domanda sul Ritiro del Carmine, luogo che porto nel cuore, mi ha confidato, con entusiasmo, che per il Ritiro ci sono grandi novità. In quanto i fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza andranno a soddisfare il programma dei vari progetti che questa Amministrazione ha presentato, tra cui quello della rinascita dell'ex convento delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico, la cui somma attribuita al solo progetto Ritiro ammonta a 5 Mln di euro. In sintesi serviranno alla realizzazione di una struttura polifunzionale, ma per i dettagli approfondiremo quanto prima. Il passo necessario è stato compiuto, e questa è già una grande notizia.
testi Carmine Cecere
Mugnano 1917, il Comune si dota del primo apparecchio telefonico
Mancava un anno alla fine della Grande Guerra, il governo mugnanese, sotto la guida del Sindaco Cav. Uff. Notar Giuseppe Vallefuoco, si doterà di un apparecchio telefonico: il primo che sarà installato nella Casa comunale. Alla seduta consiliare del 24 giugno 1917, nella quale si autorizzerà a dotarsi del rivoluzionario strumento di comunicazione, erano presenti, oltre al Sindaco, i seguenti Consiglieri: l’avvocato Carlo Chianese, Giovanni De Magistris, Agostino Napolano, Vincenzo Grasso, Francesco Cirino, Santolo Cav. Giannetti, Biagio Cirino, Luigi Imperatore, Giovanni De Magistris, Giuseppe Sac. Cav. Vallefuoco. Assenti: Salvatore Chianese, Costantino Cipolletta, Francesco Cirino fu Nunziante (Militare); Nicola Cirino (Militare); Umberto De Magistris (Militare); Nicola Filogamo (Militare); Domenico Liccardo (Militare); Fabrizio Memola Capece Minutolo (Militare); Francesco Saverio Vallefuoco (Militare). La seduta n°72 si aprì alle 19,30 e si chiuse con la delibera di abbonamento ai telefoni di Stato, per la realizzazione dell’impianto presso la Casa comunale. Nella foto in alto uno dei primi telefoni di quell'epoca, sullo sfondo l'antico palazzo comunale.
mercoledì 10 maggio 2023
Mugnano 1909, il Sacro Cuore ospita sopravvissuti di Messina
martedì 9 maggio 2023
Mugnano 1925, gli stipendi comunali di un secolo fa
Nella seduta consiliare n°40, su richiesta degli stessi impiegati, viene discussa e approvata l’istanza degli aumenti stipendiali a favore del personale comunale che denunciava, come ai giorni nostri molte categorie affermano, di non riuscire ad arrivare alla fine del mese e che a giusta causa si chiedeva la costituzione di un nuovo stipendio base nel quale liquidare gli aumenti periodici e di quiescenza. L’assemblea, pertanto, deliberò la modifica dei salari, in misura lorda, a partire da gennaio 1926.
Segretario titolare …… 10.400 (Lire annue) (corrispondenti a €7.952,06)
Applicato di concetto……. 5.500 (€4.205,32)
Scritturale dattilografo........3600 (€2.752,64)
Messo comunale………… ..3900 (€2.982,02)
Capo Guardia.......................4300 (€3.287,87)
Guardie…………. ................3600 (€2.752,64)
Vigile sanitario…………......4300 (€3.287,87)
Custode – Bidello……..….. 3000 (€3.293,86)
Usciere Conciliazione…….. 660 (€504,65)
Custode cimitero…………...1560 (€1.192,81)
Giardiniere municipale…....1560 (€1.192,81)
Becchino…………………….1200 (€917,55)
Bidella scuole elementari.....1500 (€1.146,93)
Il Consiglio, in detta seduta, mise in evidenza che da tale tabella erano esclusi gli spazzini, giacché vi era in programma altro provvedimento di cui però non viene riportato nella presente seduta. Quindi la spesa annua complessiva divenne di Lire 57080,00 (€43.644,57) a fronte della precedente che ammontava a Lire 43776,00 (€33.472,02). Ciò avveniva giovedì 17 dicembre 1925, in seconda convocazione; il cui presidente del Consiglio era il Sindaco Cav. Avv. Francesco Saverio Vallefuoco.
testi a cura di Carmine Cecere