Una distesa immensa, brulla, incolta da chissà quanto tempo. Negli anni settanta in quel fondo denominato “'a terra do 'ndunato”, facendo dei calcoli sommari, si sarebbero potuti realizzare due campi di calcio regolamentari con annesse tribune e accessori e forse anche un ampio parcheggio. Sovente capitava che, contemporaneamente, su quel manto sterrato si giocassero tre o quattro partitelle di calcio organizzate alla spicciolata da adolescenti che avevano marinato la scuola; e non soddisfatti si ricominciava anche di pomeriggio: sia nella polvere d’estate sia sotto la pioggia invernale. Su quell’appezzamento si svolgevano anche le gare dei fuochi d‘artificio in onore del Sacro Cuore, e spesso, sempre durante le feste dello “Scauzone”, s’installavano le giostre. Fu anche organizzata la festa dell’Unità, con i classici stand in cui si mangia di tutto, e un grande palco su cui si esibirono band di rocchettari; e a chiusura dell’evento ci fu un concerto memorabile di Sergio Bruni. Spesso, a brucare le erbe spontanee di quel campo, vi era il gregge di capre di Ciccio “'o capraro”, Francesco Maisto, persona squisita e amico di tutti. Poi il tempo scorre inesorabilmente, e nel 2001 quello spazio che a noi piccoli virgulti sembrava non finisse mai, fu colmato da metri cubi di cemento per la realizzazione di un parco residenziale con annessa una villa attrezzata per il tempo libero, la quale fu dedicata alla cantante sudafricana Miriam Makeba. Oggi quella zona è identificata come il rione San Lorenzo cui prende il nome dell’omonima strada. Tuttavia, ogni volta che passo da quelle parti, sento le urla e vedo me e i compagni di classe correre dietro un rosso Super Santos.
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