Ville e palazzi


Palazzo Zurlo - Capasso.

Sfogliando le pagine dell’albero genealogico della nobile famiglia Capece Zurlo ci si imbatte in nomi e date che vanno a modificare, in parte, quanto finora era stato confermato attraverso le pubblicazioni sia del Capasso sia del Reverendo Gargiulo. Innanzitutto, il periodo in cui il palazzo, costruito in Via Chiesa, di fronte alla Parrocchia di San Biagio, è quello tra la fine del ‘600 e inizio settecento. Supposizione questa avvalorata dalla nascita di donna Ippolita Capece Zurlo avvenuta, a Mugnano, il 3 marzo del 1734 e di quella di donna Maria Anna il 29 marzo del 1736, deceduta a Massa di Somma il 04/08/1762, la quale convolò a nozze in Napoli il 10/06/1756 con Giacomo Capece Piscicelli, nato a Massa di Somma il 24/03/1727 e ivi deceduto il 28/07/1777 5° Duca di Capracotta dal 1755; nonché dalla morte del primo principe Zurlo, ovvero di don Giacomo, avvenuta a Mugnano l’8 maggio del 1735. Quest’ultimo prese in moglie, nel 1699, donna Ippolita Sambiase, figlia di Giuseppe, patrizio di Cosenza e di donna Vittoria Mandatoriccio, 3ª Duchessa di Crosia, nata a Cosenza nel 1670. Rimasto vedovo convola a nozze nel 1715 con donna Maria Capece 5ª Duchessa di Rodi, figlia ed erede del Duca don Carlo e di Penelope Caracciolo, anch’ella vedova del marchese Filippo Marulli di Campomarino. In questo palazzo nasce anche il 5° principe Giovanni Antonio il 24 gennaio del 1775, sposatosi con donna Teresa Imperiali, figlia di don Giulio 3° Principe di Sant’Angelo dei Lombardi e di donna Maria Francesca Albertini, Principessa di Faggiano, il nobiluomo mugnanese morirà, appunto, a Mugnano il 21 luglio del 1859. Il sesto Principe Capece Zurlo, probabilmente, prima della sua morte avvenuta nel 1860 vende il palazzo; ed è qui che nasce l’odierna controversia per la quale ci accingiamo ad analizzare quello che il Capasso scrisse a proposito di ciò. “…Il palazzo Zurlo ch'era d'un solo piano, fu comprato da Andrea Taglialatela, facoltoso commerciante di canapa, la pianta tessile che oggi non si coltiva più e che tanta parte ebbe fino al primo quarto di secolo del Novecento, sia nell'economia del Mezzogiorno sia in quella emiliana. Andrea Taglialatela, che costruì il secondo piano, sposò Anna Capasso, sorella di Alfonso, padre del notaio Gennaro. Questi chiamò il primo dei due figliuoli, una bimba, con il nome di Gabriella e il secondo Alfonso. I Taglialatela, non avendo figli, lasciarono la loro proprietà ai parenti Capasso. Zio Gennaro ebbe il grande appartamento del secondo piano a destra, guardando il palazzo, parte del giardino e alcuni vani terranei dei tre corpi di fabbrica bassi, costruiti come alloggi per i domestici, scuderie e corpi che delimitavano il cortile a destra, sinistra e di fronte”. La versione diametralmente opposta del dottor Raffaele Capasso, discendente della nominata Anna Capasso, assicura che, dalle fonti parlate e scritte possedute dalla sua famiglia, “le tesi affermate da Giuseppe Capasso sono errate”, chiarendo che fu il suo trisavolo Biagio Capasso, facoltoso commerciante di tessuti e fornitore militare dell’esercito borbonico, padre di Anna, ad acquistare il palazzo Capece Zurlo nel 1860 e non Andrea Taglialatela. A sostenere quanto preceduto vi è la relazione storico artistica atta a supportare la proposta di vincolo presentata nel ’97 presso il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, la cui stesura fu a cura dei professori Alfio e Davide Fabris dell’Archeoclub d’Italia, appartenenti alla delegazione “Munianum”.


Villa Venusio. Fu fatta costruire dalla famiglia Capece Minutolo Principi di Canosa sul finire del 1700, successivamente divenne di proprietà del Marchese Turi Ottavio Venusio, di origine salentina, il quale trascorreva presso la villa i periodi estivi. Il corpo fabbrica è composto da due piani, costituito da una decina di stanze nella parte superiore e altrettante al piano terra. Di rilevata importanza è la Cappella gentilizia costituita da elementi neobarocchi e neoclassici. Dedicata a San Biagio, fu fatta costruire dal Marchese e consacrata il 14.10.1872 da Vito Ardia su delega del Cardinale Riario Sforza; ma il 10 ottobre del 1873 fu di nuovo benedetta in seguito a lavori di ampliamento. I Venusio abitarono la Villa di Mugnano di sicuro fino al 1895, anno in cui nacque la figlia del marchese Raffaele, Emma, come si evince dall'atto di nascita. La nobildonna visse 85 anni e morì nel 1980 a Taranto, dove visse gran parte della sua vita, gestendo il patrimonio di famiglia. La villa, abbandonata all'incuria del tempo, è ormai ridotta ad un rudere, ma nonostante tutto il complesso conserva ancora oggi la bellezza che contraddistingueva le dimore di periferia dei nobili napoletani. (Nella foto la cappella gentilizia di San Biagio all'interno della Villa Venusio).

Atto di nascita di Emma Venusio nipote del
marchese Ottavio, figlia di Raffaele
Avvenuta nel 1895 a Mugnano.


Palazzo de Magistris del Barone Dentice d'Accadia. Purtroppo non sono in nostro possesso note storiche approfondite di questo palazzo tranne che risulta esservi nata, nel 1676, Cecilia Dentice d'Accadia, come si evince dall'albero genealogico della famiglia. Ella convolò a nozze con Don Girolamo Sanfelice, secondo Duca di Lauriano, ebbero un figlio Girolamo Policarpo che morì infante. Negli atti di morte dello Stato Civile di Mugnano sono presenti i decessi di donna Angela Dentice (Mugnano 1794-1837) e del fratello Carmine (defunto nel 1815), entrambi figli del nobiluomo Domenico Dentice. I documenti riportano anche la dipartita di donna Teresa Di Pietro, moglie di don Giuseppe Dentice, avvenuta il 16 luglio del 1837. Resta il fatto, però, che l'abitazione in cui gli innanzi citati trapassarono era in Via S. Maria e non in Via Chiesa presso il palazzo cui si fregia del nome della casata. Si narra che la famiglia de Magistris, quando divenne proprietaria dell'immobile, nel realizzare il giardino con i locali dove oggi vi è l'ottico, vi trovò una statua avente le sembianze di un angelo; e fortuna volle che quest'angelo fosse tutto d'oro. Leggenda o verità? Non lo sapremo mai! (Nella foto, sullo sfondo, il palazzo in una foto degli anni '30).

Atto di morte di 
Teresa Dentice


Atto di morte di
donna Angela Dentice


Palazzo gentilizio dei Capece Minutolo. Costruito intorno al 1500, fu venduto al Comune dall'ultima erede della casata mugnanese, Beatrice, negli anni '30. Abbattuto, poi, insieme all'attigua cappella di Sant'Aniello dopo la rimozione dei resti umani dei defunti nobili morti nel corso dei secoli. Su quel suolo l'amministrazione fascista realizzò l'edificio scolastico "Gennaro Seguino". Di certo non sappiamo quale casata fu la prima a stabilirsi a Mugnano, ma è probabile, visti anche alcuni documenti, che quella più antica sia la famiglia dei nobili Capece Minutolo, Principi di Canosa. Ciò è testimoniato dalle date di nascita di alcuni componenti della famiglia nati a Mugnano. Come Ottavio, nato il 17 luglio del 1588 e morto nello stesso anno; segue Ettore del 19 agosto del 1589, morto a Napoli nel 1668; Carlo Andrea, nato il 13 maggio 1592 e poi ancora Gaspare del 13 maggio 1598, deceduto in Napoli; seguono Orsola, nata il 18 aprile 1644 e morta sempre a Mugnano nel 1661; Isabella, nata nel 1650, coniugata con Girolamo Sanfelice, luogo di morte sconosciuto. Poi ancora Cosimo Aniello, nato il 14 dicembre del 1685 e morto a Mugnano il 20 marzo del 1730; Caterina, nata nel 1668 e scomparsa nel 1742. Cecilia, nata a Mugnano il 3 febbraio del 1681, morta nel 1753. L’11 ottobre nasce Anna, la quale morirà nel 1706. Il 29 giugno del 1684, e questa è la novità storica emersa in seguito ad una mia ricerca, a Mugnano nacque Fabrizio, il quale divenne primo Principe di Canosa con privilegio del 3 luglio del 1712, dopo aver acquistato il feudo in seguito ad asta dai creditori della famiglia Affiatati nel 1704, per la somma di 48.000 ducati. Convolò a nozze, in Napoli l’8 gennaio del 1706, con la figlia di don Giovanni Battista, 4° Principe di Tiriolo, e di donna Caterina Caracciolo dei Principi di Marsicovetere. La dipartita del nobile mugnanese, avverrà il 17 maggio del 1730 a Mugnano. Sempre a Mugnano, il 23 giugno del 1738, nasce Fabrizio e questi sarà il 3° Principe di Canosa, sposerà, nel 1766, donna Rosalia di Sangro, figlia di don Raimondo 7° Principe di San Severo e di donna Carlotta Gaetani dell’Aquila d’Aragona dei Duchi di Laurenzana. Morirà il 26 dicembre del 1817. Tutto quello che rimane dell'antico palazzo è una trave di sostegno in pietra lavica della balconata centrale.


Palazzo Chianese del Marchese Capece-Latro. Patrizi napoletani del seggio capuano. Di questa casata nacquero a Mugnano: Agnese l'11/07/1637; Giovan Battista l'1/11/1646; Cornelia il 10/12/1649; Giulia il 17/02/1651; Orsola Teresa il 3/08/1652; Domenico il 5/07/1654. Vi Morì la moglie di Scipione Capece-Latro, Maddalena Pecoraro il 4/08/1656. Purtroppo non sono in nostro possesso altre note storiche di questo palazzo.


Palazzo Aiello dei Conti Caracciolo. Nel 1677 questo palazzo era di proprietà del nobile don Alfonso Filomarino (1640 - 1699), governatore della Casa dell'Annunziata negli anni 1684, 1690 e 1696. Come è riportato dal Gargiulo nel suo Mugnano di Napoli a pagina 66. "La chiesa parrocchiale di San Biagio si trova fondata nel mezzo di due palazzi... uno di D. Alfonso Filomarino (discendente del cardinale Ascanio Filomarino) e l'altro del sig. Spasiano Brancaccio". Quest'ultimo dovrebbe essere Vespasiano Brancaccio dei duchi di Castelnuovo, di professione avvocato.

Palazzo dei principi Flauto. Costruito nel 1600 dai Principi Flauto, famiglia nobile napoletana, il palazzo ridotto ad un rudere fu restaurato negli anni 2000 ed è posto proprio di fronte alla Cappella di San Lorenzo, anch'essa costruita dalla famiglia Flauto, all'inizio dell'omonima via e restaurata negli anni Novanta.


Villa Vulpes. Purtroppo non sono in nostro possesso note storiche approfondite di questo palazzo. Si sa solo che le terre tutte intorno erano di loro proprietà, anche il podere su cui fu costruito il cimitero consortile Mugnano-Calvizzano.


testi di Carmine Cecere

Nessun commento:

Posta un commento