Storia del dazio

Nel 1901 Wollemborg, Ministro delle Finanze del governo Zanardelli, si vide bocciata, dalla Camera, per ben due volte la proposta, da lui fatta, di abolire il dazio consumo “sulle farine, sul pane e sulla pasta in gran parte nei comuni di terza e quarta categoria”. Il dazio consumo non era altro che il versamento di somme dovute ai comuni per l'entrata o l'uscita di merce dal territorio. Tale esercizio era disposto in Comuni “aperti”, se demograficamente si superavano gli ottomila abitanti, e in Comuni “chiusi” se il numero di abitanti era inferiore. Nei Comuni detti “chiusi” la riscossione avveniva al momento dell’ingresso delle merci, per i Comuni “aperti” invece incombeva sulla vendita al minuto. Le tariffe erano differenti da Comune a Comune, in base a propri calcoli d’imposta. Spesso l’esercizio daziario si dava in appalto a privati, altrimenti era gestito dal comune in economia. Lungo tutta la cinta daziaria del Comune di Mugnano vi erano quattro ingressi, presidiati giorno e notte dalle guardie daziarie: ogni porta era munita di sbarra e garitta, dentro la quale, le guardie, trovavano riparo la notte e durante le giornate uggiose. Una delle porte principali era quella di Via Napoli, detta appunto “Porta Napoli”, e si trovava un po’ più su dove è ubicata attualmente la croce dei missionari Passionisti. Un’altra, invece, si trovava sulla via Provinciale per Melito e un’altra ancora sulla strada per Calvizzano e quindi quella per Giugliano. Con la delibera n°47 del 1901 si nominarono, in via provvisoria, le guardie daziarie: «Cozzolino Federico, Napolano Antonio, Passarelli Domenico, Cipolletta Luigi, Vallefuoco Giovanni, Gargiulo Nicola, Cipolletta Benedetto, Passarelli Giuseppe e Cacciapuoti Saverio, i primi otto col salario mensile di lire trentadue ed il nono di lire ventidue, quanto cioè percepivano per lo passato, epperò intendendosi la loro nomina in linea provvisoria fino a che il Comune gestirà il dazio in economia e salvo in caso di appalto, i provvedimenti che intenderà a loro carico prendere l’appaltatore subentrante». Nella seduta di Giunta del 15 luglio del 1901 fu nominato capo ufficio daziario un certo Antonio Pagliara di Giacinto, poiché dai titoli presentati risultò il più idoneo. Gli venne accordato uno stipendio mensile di lire cinquanta. Mentre la nomina di capo guardia daziaria la ebbe Giannetti Giovanni di Luigi a cui fu accordato un assegno mensile di quaranta lire. In ausilio alle guardie daziarie vi erano le guardie campestri, il cui compito era quello di controllare l’intera linea daziaria che, a quei tempi, attraversava campi e boschi, favorendo l’ingresso illecito delle merci. Il dazio diede non pochi fastidi alle amministrazioni di quel tempo. Numerose furono le liti legali tra il comune e gli appaltatori, senza tralasciare le punizioni che subirono le guardie. Con la delibera n°140 del 1901 si attuarono provvedimenti disciplinari a carico degli agenti daziari Cipolletta Luigi fu Andrea e Passarelli Domenico, i quali furono sospesi dal servizio per cinque giorni e senza paga. La guardia Gargiulo Nicola, la notte del 10 dicembre 1901, permise il passaggio di carne macellata senza alcuna riscossione, pertanto venne sospeso dal soldo e dalle funzioni per un mese. Addirittura il capo ufficio si allontanò dal servizio recandosi, senza alcun permesso, a Casamicciola per il fine settimana, da dove inviò pure una cartolina al Sindaco Capece Minutolo il quale, vistosi irriso a tal punto, propose, al Consiglio comunale tutto, di votare per un’esemplare sospensione del soggetto. La tensione sembrava allentata quando l’esercizio daziario fu concesso in appalto, ma nel febbraio del 1904 i contadini scatenarono un vero tumulto in quanto stanchi di essere vessati dalle tante tasse. Nella delibera di Giunta n° 15 del 1903, seduta del sette marzo, si propose l’abolizione della cinta daziaria per favorire, quindi, gli scambi commerciali con i comuni del circondario già regolati a comuni aperti. L’esercizio del dazio fu sospeso, su tutto il territorio nazionale, nel 1930.

testo di Carmine Cecere

1 commento:

  1. Scusi dove si trovava la croce dei missionari Passionisti esattamente ?

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