Cimitero consortile


In seguito all'ottemperanza di una legge del 11 Marzo del 1817, emanata da Ferdinando Borbone, primo re delle Due Sicilie, il Comune di Mugnano e quello di Calvizzano si consorziarono per dar luogo alla costruzione e la gestione del cimitero che da lì a poco doveva sorgere in Via dei Fiori, su di un podere espropriato ai signori Vulpes. Si rileva, però, che nel 1829 la struttura cimiteriale era ancora in fase di completamento, quando un decreto reale, dell'anno 1828, asseriva che quei Comuni, sprovvisti di Camposanti, avrebbero potuto costruirli attaccati a chiese rurali, purché distanti dal più vicino centro abitato almeno cento passi. All'indomani di queste notizie, e forse per altri motivi ancora, le amministrazioni comunali di Mugnano e Calvizzano presero in considerazione l'idea di abbandonare l'opera anche se in via di ultimazione e iniziare la costruzione dei cimiteri separati: uno in prossimità della Cappella di San Giovanni a Carpignano, l'altro presso la Cappella di San Giacomo in Calvizzano. La cittadinanza alla notizia di tali avvenimenti protestò vivamente, inoltrando una lettera alle autorità della Provincia di Napoli. Le proteste ebbero la meglio, e le ragioni del no prevalsero. Sostanzialmente la presupposta idea di costruire il cimitero in zona San Giovanni era tecnicamente da cestinare, in quanto molto vicino al centro abitato e per giunta sottoposto, per cui le esalazioni di gas nei periodi delle esumazioni avrebbero infestato l'intero circondario.Lo stesso territorio in quel periodo, presentava diversi inconvenienti, in quanto la zona era impervia ed era attraversata da un canale che d'inverno non avrebbe permesso di raggiungere con facilità il cimitero, poiché spesso straripava e allagava l'intera zona. Il cimitero di Mugnano e Calvizzano (in una foto del 2001) viene consegnato dalla ditta appaltatrice di G. Maiuri nel 1835, ma il sindaco di Mugnano non ha l'ammontare di 300 ducati e chiede all'interessato di poter estinguere il dovuto nell'arco dell'anno, ma il Maiuri ricorre all'Intendente Sancio della Provincia di Napoli, affinché con il suo interessamento possa essere al più presto pagato. Ai giorni nostri, fatti di cronaca non ne sono mancati come quando nel marzo del 2008, numerosi loculi furono saccheggiati da ignoti i quali trafugarono i portafiori; suscitando lo sdegno di tutta la popolazione. Oppure quando in seguito ad avverse condizioni atmosferiche, manifestatesi nel giugno 2008, l'intera area cimiteriale venne sommersa dalla pioggia subendo notevoli danni. Dagli interri fuoriuscirono le casse con le salme e molte sprofondarono. Attualmente, i principali viali sono in ristrutturazione.


dal settimanale "Provincia Oggi" 2008


Via Chiesa, 1948.


testi di Carmine Cecere

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