Mugnano fine secolo XX inizio XXI


Raccontare la Mugnano dei giorni nostri è cosa alquanto ardua. Innanzitutto l’attuale si contrappone fortemente al paesello tranquillo (come si vede dalla foto aerea scattata nel 1929 dall'IGM) che declamava Gargiulo, quello immerso, meglio ancora, sommerso nel verde. Oggi, invece, si è circondati da un mare di case, come ci mostrano chiaramente le mappe satellitari di Google. Ciò conferma la crescita demografica che si è avuta e che ha raggiunto stime intorno ai 40.000 abitanti, come risulta dall’ultimo censimento effettuato nel 2011. Situazione, questa, determinata dal bum dell'edilizia scoppiato negli anni '90, con la realizzazione del complesso abitativo di "Mugnano 2000", servito da un discount MD; dalla omonima palestra, ma non l'unica della città, visto che da molti anni vi è quella dei fratelli Mandara. Un tempo, invece, vi era, al bivio, anche la rinomata polisportiva "Carol" frequenatata non solo dai mugnanesi. Poi il complesso abitativo ad ovest della cittadina, con la costruzione delle case popolari e quello denominato e conosciuto da molti con il toponimo "Alfasud", dove nei pressi fu realizzata la villa comunale che porta il nome dello scrittore "Gianni Rodari", proprio in prossimità del cimitero. Un dato positivo è quello che le varie amministrazioni succedutesi, pur con mille difficoltà, in gran parte, hanno dato sostanziali risposte alle ataviche richieste della cittadinanza. Come la realizzazione dello stadio comunale, oggi in erba sintetica e tribune, dedicato ad Alberto Vallefuoco, giovane innocente ucciso, per un tragico errore, dalla malavita. Attualmente si svolgono gli incontri di calcio dell’Arzanese, oltre a quelle del Neapolis Mugnano Football Club, squadra nata nel 2008, alla cui presidenza vi è Mario Moxedano. Inoltre, di proprietà privata, in Via Montale, c'è la piscina con centro benessere; e alcuni anni or sono è stato realizzato, con fondi pubblici, anche un centro polifunzionale con annesso teatro presso il plesso scolastico di primo grado “Filippo Illuminato”. Nel primo decennio degli anni duemila veniva riqualificato anche il quartiere “Zi Peppe” e rifatte a nuovo diverse strade; come Via Roma e l’intera Piazza Brando la cui inferriata che proteggeva la statua fu rimossa e al suo posto sono state realizzate delle pseudo panchine di marmo, proprio tutt’intorno al simulacro. All'inizio della strada, che in passato era denominata Via S. Aniello, c'é la farmacia della dott.ssa Marrone la quale apparteneva all'ex sindaco Maione (1965-1969). Rifatta anche Via Diaz, che già da notizie del 1800 si chiamava Via Majo. Dei primi decenni del 1900 è la tabaccheria di Federico Maisto, vigile urbano, scomparso anni or sono, e gestita dalla terza generazione di questa famiglia, ovvero da Salvatore Ruggiero. Con i fondi europei della Regione Campania, di sana pianta, fu costruita con progetto dell’Ing. Fiodo e l’esecuzione dei lavori da parte dell’Impresa P.R.G. di Casal di Principe, la strada lungo il lagno dove un tempo vi era la splendida pineta e mentre oggi vi sono solo erbacce, al contrario di quanto fu promesso dal sindaco Palumbo il quale dichiarò che oltre all’asse viario sarebbero state realizzate strutture per il tempo libero. Alle spalle dell’ufficio postale di Via san Lorenzo, ristrutturato anch'esso nei primi mesi del 2014, fu costruito un parcheggio comunale per permettere all’utenza di recarsi presso il detto ufficio in tutta tranquillità, ma la tranquillità, a tutt’oggi, è spesso disturbata dalle ripetute rapine ai danni di pensionati inermi. Realizzato, poi, nello stesso quartiere un piccolo parco giochi per i bambini, dedicato alla cantante africana "Miriam Makeba", morta a Castel Volturno dopo un concerto, proprio dove un tempo, rigogliosa, vi era la terra “do ‘ndunato”, e dove oggi vi sono diversi complessi abitativi. Dal primo decennio del XXI secolo sono state realizzate diverse opere di riqualificazione. Come il rione Ajello con Via Manzoni e altre strade che si intersecano tra loro. Oltre a costruire vi sono stati anche abbattimenti, come il vecchio serbatoio dell'acquedotto sito alla fine di Via 4 Martiri, avvenuto nel 2007 con restauro di quello che è ancora esistente. Nella stessa zona, nel 2007, fu posata la prima pietra per l’edificazione della chiesa dedicata al Beato Nunzio Sulprizio, inaugurata, poi, nel 2009. Fu realizzata ai sensi del D.P.R. 380/2001 e i progettisti furono gli Ing. Mario e Antonello Galasso e l’Arch. Flavia Galasso; progettista strutturale l’Ing. Giovanni Kisslinger, collaudatore in corso d’opera Ing. Giuseppe Saraceno, Impresa esecutrice Sarracino Costruzioni S.R.L.; direttore tecnico Ing. Raffaele Sarracino, responsabile unico del procedimento Ing. Fabio Panico. Proprio alle spalle del detto complesso ecclesiale, nel 2012, è iniziata la costruzione di una Scuola Superiore per la quale è prevista la realizzazione di un auditorium e due palestre, il tutto a cura dell’Amministrazione Provinciale. Resiste al tempo la chiesa del Ritiro del Carmine. Difatti, nel 2013, con il lavoro del maestro Francesco Troncone si realizzano alcune ristrutturazioni, compresa la croce posta all'ingresso della stessa. Mentre l'antico convento, con l'abbandono da parte delle Suore Discepole di Gesù Eucaristico avvenuto nel 2003, sembra sprofondare in un sonno profondo, vittima dell'incuria degli uomini. Vari progetti sono stati formulati, ma il gigante è li in attesa che qualcuno di buona volontà si ritorni ad occupare di lui. Pochi anni prima la stradina di campagna detta Cupa Papa fu trasformata in asse viario, percorso alternativo a Via Napoli. Per ben due volte è stata effettuata la ristrutturazione di Piazza Municipio, prima nel 2008 e poi successivamente, compresa Via Chiesa e Piazza Dante. I lavori furono a cura della ditta appaltatrice B.M. System di Pasquale Moccia s.n.c.; responsabile unico del procedimento Ing. Savanelli; direttore dei lavori Arch. D. De Martino ; Coordinatore per la sicurezza in fase esecutiva Arch. M. Pesacane.; finanziamento fondi bilancio Comunale, sprecando, purtroppo, notevole danaro pubblico. Nel settembre del 2015, il giorno dieci, hanno inizio i lavori dell'ennesima ristrutturazione del manto stradale di Via Chiesa che si completerà nei primi di ottobre dello stesso anno, ritornando in dietro di vent'anni con la messa in opera dell'asfalto. Come pure per il monumento ai caduti, realizzato nel 2002 e successivamente nel 2008, il quale, quello attuale, consiste in una lapide sulla quale sono riportati i nomi dei soldati mugnanesi caduti nella grande guerra, purtroppo alcuni dimostrano scarso senso civico e rispetto per il simulacro che ricorda chi si è sacrificato per la loro libertà. Infatti, la lastra di marmo è spesso imbrattata e solitamente anche le persone anziane si siedono sui fianchi della base, appoggiandosi come se fosse una panchina. Nella piazza antistante la Casa comunale la cui facciata fu rifatta nel 2009, sono stati piantati due ulivi. Nella stessa sono presenti i seguenti esercizi commerciali: tre bar, quello dei Citarella, quello storico dei Liccardi (nella foto sotto) ristrutturato nel 2011 e gestito dal giovane Felice che cambia poi gestione nel 2019, prendendo il nome di "Bar Amnesia"; un’erboristeria poi dimessa alcuni anni dopo, l’Associazione di San Biagio, il circolo della caccia, l’edicola di Nunzio, il tabaccaio dello “Scic”, dato in gestione ad altri e l’antica Associazione San Luigi Gonzaga e quella del Sacro Cuore. Inoltre da alcuni anni vi è anche l’Associazione Nazionale dei carabinieri, condotta da Enrico Nuvoletta, fratello di Salvatore, anch'egli carabinieri, caduto, però, sotto i colpi della criminalità; associazione questa trasferitasi poi in Via Napoli nel 2015, poi sparita del tutto. E' Messa a nuovo, nel 2011, la piazza detta Largo Cioto (dalla quale è rimossa la "pompa di benzina" API) e la strada di San Giovanni, compreso il selciato innanzi la chiesa, le quali furono lastricate con sampietrini. Sul finire degli anni ottanta, l’antica chiesetta San Lorenzo dei nobili Flauto fu restaurata da privati. Fu anche sede del Movimento Biblico Cattolico. In Via chiesa resiste al tempo la Farmacia “Cirino”, gestita dai figli degli ormai deceduti dottori. Come pure l’antica fioreria di Peppe Schiattarella, quella dei Liccardi, la "torrefazione Gianna" della famiglia Cante; ceduta, poi, nel 2015 e dismessa alcuni anni dopo e attualmente è chiusa. Per molti anni vi è stato anche il negozio “Tendart” che nel 2015 ha ceduto il posto a negozianti cinesi. Vi è ancora il fornaio, lo studio fotografico Cecere, il laboratorio di analisi cliniche “Biochemios”; dove c’era il salone di barbiere “Pasquale”, morto anni fa, oggi c’è una macelleria. Più avanti un parrucchiere per uomo, un negozio di abbigliamento intimo e quello di materiale elettrico di Pasquale Bove, attualmente (2020) però è stato sostituito dall'attuale bar Ecstasy . L'agenzia funebre Cesarano, presente per diversi anni, ha chiuso nel 2018; poi vi è un negozio di chincaglierie, l’agenzia di viaggi dei Cirino (chiusa in seguito), un negozio di pizza al taglio e pane, un fruttivendolo, un negozio di oggettistica e una gioielleria; poi un parrucchiere per signora, un minimarket denominato “Il piccolo formaggio” proprio di fronte la polleria e surgelati di Ciardiello (questi ultimi due non più esistenti nel 2023). Senza però tralasciare la trentennale presenza del circolo delle Fasce Azzurre, cui occupa l'antico locale della Congregazione del Pio Monte del Purgatorio della parrocchia che proprio quest'anno, 2023, è stata nuovamente ricostituita e alla cui direzione c'è Francesco Imperatore. Va ricordata anche quella delle Fasce Rosse ubicata in Via Diaz. All'inizio di Via Napoli, dove negli anni '80 vi era il negozio di abbigliamento "Snoopy Shop" la cui denominazione fu cambiata in "Spoony Posh", poi "Taxi"; e già da un po di tempo vi è ormai la rinomata "Ottica Conte", trasferitasi poi, nel dicembre 2022, nel quartiere San Lorenzo di fronte il Bar Novecento. La famiglia Galdiero già da alcuni anni ha lasciato l'esercizio del bar il quale è gestito dai suoi nuovi acquirenti la cui denominazione è "Ohana Caffé". Nel 2014, l'antica chiesetta di santa Maria Assunta è oggetto di lavori di ristrutturazione dopo che per l'intero decennio degli anni '90 fu in disuso: anche se alcune volte fu utilizzata per esposizioni di carattere culturale, in attesa di essere trasformata in biblioteca e ludoteca, come previsto da progetto dell'amministrazione Palumbo (cosa questa mai avvenuta). Con il governo Porcelli il sogno della biblioteca viene a cadere e il parroco di San Biagio, don Mario Bellicose (deceduto nel 2020 e sostituto da don Antonio Di Guida), ne reclamerà l'autorità e pertanto, con l'aiuto dei fedeli, il sacro luogo sarà recuperato e offerto alla cittadinanza per il culto alla Vergine Assunta. Tra i tanti sostenitori si registrano i fratelli Ruggiero dell'omonima tabaccheria in Via Diaz; i sacerdoti Don Franco Cirino e padre Rosario Mauriello dell'ordine dei camilliani e molti altri ancora. Senza tralasciare il dono fatto da Lello Gagliardi il cui dipinto, in buona parte diverso, è sovrapposto all'antico affresco e domina l'ingresso del rinato luogo sacro. Questo è per quanto riguarda, diciamo così, il centro storico, ma ciò interessa un po’ tutta la cittadina. Lo sviluppo economico, infatti, riguarda in buona parte il commercio. Dagli anni novanta in poi si è avuto una crescita esponenziale di negozi. Difatti, sono presenti sull’intero territorio sei farmacie, in attesa di quella comunale, e una agraria; il centro commerciale Auchan (oggi 2023 c'è la Conad e altri esercizi disposti nella galleria ed Euronics) che è nelle vicinanze del nuovo mercato ittico realizzato nella zona a nord-est della cittadina in sostituzione ormai dell'obsoleta struttura che sorgeva in Via mercato; poi vi è la Mediterranea Pesca della famiglia Amoruso e il "Delfino" della famiglia Mondola, il cui fondatore Filippo fu personaggio dell'anno nel 2019, morto poi nel 2020 all'età di 88 anni. In prossimità della circunvallazione prendono vita altre attività industriali, registrando, però, la quasi scomparsa del polo calzaturiero, e non è retorica se affermiamo che qui nacquero i colossi della scarpa come Casuccio e Scalera, Cillo e Umberto Verde, protagonisti del made in Italy della Mugnano degli anni '60/70. E purtroppo sono diverse le attività commerciali che hanno chiuso o soltanto cambiato località nella speranza di introiti soddisfacenti. Ricordiamo la foto ottica Sarnataro in via Napoli, sorta nella Mugnano degli anni '80 e sparita dopo trent'anni circa di attività; come pure De Stazio Mario l'arrotino il cui negozio sito in Via Roma è ora gestito dagli eredi per la sua dipartita. Via 4 Martiri, invece, un tempo alquanto desolata ora presenta diverse attività: a partire dal minimarket di Pasquale Duro, il fruttivendolo, il bar all'angolo con Via Libertà, il barbiere Mimmo, il mio barbiere Mariano a cui riempio la testa di fatti storici della nostra cittadina; comprese le simpatiche battute che scambio con Antonio che ho visto crescere e che ora ha la ferramenta presso la quale mi servo spesso. Di fronte alla ex Banca San Paolo, oggi Banco di Napoli, attiguo all'ex palazzo del sindaco Gennaro Bove, già da qualche anno è aperto il negozio di detersivi dei Di Giorgio; poi vi è quello della biancheria e tessuti vari dei Cirino; la macelleria di Biagio Biancolella, l'associazione dedicata a San Pio da Pietrelcina fondata nel 1999; più giù ancora il fiorista Peppe Liccardi e ancora la macelleria dei Di Guida. Nei miei ricordi di giovincello c'é però un luogo, forse l'unico, dove un tempo ci permetteva di mangiare fuori il sabato sera e cioè la rinomata pizzeria di "don Lucio", dove i fratelli de Magistris, Peppe e Lucio, appunto, sfornavano le loro prelibatezze.La crisi economica, di questo secondo decennio del XXI secolo, ha lambito, in modo palese, anche la famosa festa del Sacro Cuore. Difatti, nel 2008, la manifestazione rischiò di essere annullata, poi si riuscì a realizzarla. Un tempo le luminarie erano installate in quasi tutte le strade, oggi, invece, solo nella strada del Santuario, Piazza Municipio, Via Chiesa e Via Napoli, fino all'imbocco di Via Leopardi. Altrettanto vale per i tradizionali altoparlanti la cui tradizionale kermesse canora, rinomata negli anni passati, oggi si è ridotta alla partecipazione di qualche cantante sconosciuto. Nel corso degli anni si sono esibiti anche i concittadini Giacomo La Macchia il conosciutissimo "hair styles" di Via Napoli, Enzo Moretti il fruttivendolo di Piazza Municipio, nonché il gruppo de "La strana sensazione" capitanata da Carlo il tappezziere di Via Napoli; invece negli ani sessanta il rinomato complesso de "I Guerrieri". Inoltre, possiamo dire che San Biagio, protettore della cittadina, è ritornato in auge grazie all'impegno del parroco Bellicose e del suo vice don Salvatore Giuliano (attualmente parroco di San Giovanni Maggiore in Napoli) e quello dei fedeli se il santo è ritornato fra la gente con il ripristino della processione, le funzioni religiose e quelle festivaliere e con Via Chiesa e le due Piazze addobbate di luminarie. Per quanto riguarda i servizi alla cittadinanza, in via Aldo Moro, un tempo denominata Cannito Grande e la sua parallela Cannito piccolo oggi Via Brodolini, sorge il complesso dell’Azienda Sanitaria Locale, la cui opera sopperisce anche le mancanze dei paesi vicini, struttura, questa, realizzata tra il 2001 e il 2002; poi c’è il centro di Igiene mentale di Via Napoli, compresi alcuni plessi privati per il soggiorno e la cura degli anziani. A metà degli anni novanta il cimitero fu ingrandito e tra il 2000 e il 2001 si rinnovarono le facciate dell’ingresso e ridipinte ancora nel 2014; mentre nel 2012, si è avviato un nuovo ampliamento dell'area cimiteriale, poiché, anzitempo, vi fu una congestione e per far spazio alle nuove sepolture i loculi vuoti furono precettati, il tutto è ancora in via di realizzazione.Con i fondi della Cassa Depositi e Prestiti, e a cura del Comune di Marano, il vecchio tratto ferroviario dell’Alifana è stato convertito in strada intercomunale, coinvolgendo, per l’appunto, lo stesso Comune di Marano, Mugnano, Calvizzano e Villaricca; asse viario che in gran parte attraversa il Comune mugnanese, smaltendo così il traffico della vecchia arteria, ossia Corso Italia, ormai congestionata. Il progetto risulta dell’Ing. Bello, responsabile del procedimento l’Ing. Giovanni Micillo. Durante i lavori vennero alla luce delle tombe nel tratto mugnanese, ma di età non accertata. Fu inaugurata nell'aprile del 2012. In virtù di quanto innanzi citato, va senz’altro annoverata la realizzazione della metropolitana Nord-Est Campania di cui una parte attraversa il territorio mugnanese inclusa la stazione sotterranea ubicata in Via Nuova Metropolitana. Antistante la struttura ferroviaria, ornata da sculture in ferro, vi è un ampio parcheggio a pagamento e la stessa è servita da mezzi pubblici per quanti risiedono nel centro storico.L’inaugurazione della stazione mugnanese ebbe luogo il 16 luglio del 2005, per la quale intervenne il sindaco Daniele Palumbo, l’allora presidente della Giunta regionale Antonio Bassolino, il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, l’Assessore ai trasporti Ennio Cascetta e l’Amministratore unico di Metrocampania, Giuseppe Racioppi. Opera, questa, attesa da circa trent'anni, da quando nel 1976 il vecchio tratto dell’Alifana fu chiuso. Per l'occasione, lo scultore e pittore mugnanese, Antonio Di Carmine espose le sue opere nella Hall della stazione. Di rilievo c’è poco altro. Nel 2008 con i fondi comunali, gli oboli dei fedeli di San Biagio e il supporto della Sovrintendenza ai Beni Culturali iniziò il restauro degli storici dipinti su tela, posti sull’altare maggiore e su i due altari laterali, nonché quello sul soffitto della chiesa. Restauro il cui progettista e direttore dei lavori fu l'arch. Giovanni Di Sarno, con la lodevole esecuzione della dott.ssa Michela Acquaro di Pietravairano. Nello stesso anno scoppia il caso rifiuti in diverse zone della Campania. A causa della mancanza di discariche, poiché quelle vecchie ormai sature, il sindaco del capoluogo Iervolino e il governatore regionale Bassolino, adottarono manovre coercitive nell’apertura di nuove discariche, e tra le tante ipotesi prese vita quella delle cave di Chiaiano. Dopo cruenti manifestazioni da parte della cittadinanza e scontri con le forze dell’ordine, nonché l'intervento della politica locale, compreso quello dei sindaci i cui comuni erano coinvolti, anzi travolti, purtroppo ciò che nessuno si augurava, accadde. I rifiuti di Napoli furono sversati nelle cave, dove un tempo, redditizia era la raccolta delle famose ciliege di Chiaiano e della vicina Marano. Purtroppo, vista la vicinanza, il complesso abitativo di Vallesana è devastato dall’olezzo che si sprigiona dalla discarica e tale situazione ha fatto si che il mercato immobiliare di quella zona crollasse, e molti sono stati gli inquilini che non hanno rinnovato gli affitti, contribuendo, così, a un doloroso e consistente esodo. Spesso il cattivo odore si avverte anche nei comuni più distanti e purtroppo, dal fronte sanitario, si registrano numerosi casi di cancro. Mugnano, intanto, si attrezza e dà il via alla raccolta differenziata porta a porta, istituendo, poi, “l’isola ecologica” la quale riscuote ampio consenso da parte dei cittadini. Il centro, diretto dal Dott. Carlo Albanese, accoglie rifiuti di ogni genere, tranne quelli tossici o nocivi, ovviamente. All'inizio del governo Sarnataro, però, la città sembra aver fatto un passo indietro in merito alla raccolta dei rifiuti. Le strade, per alcuni giorni, sono invase dai rifiuti giacchè la ditta addetta alla raccolta è rimossa dall'incarico per mancanze amministrative nei riguardi dei dipendenti e quindi sarà sostituita da una nuova società facente parte della "White List", cioè monitorata in tutto il ciclo di ritiro. Nell’era digitale, in cui la parola “velocità” sembra ormai obsoleta, anche l’amministrazione mugnanese, in questi anni, per rispondere alla cittadinanza con solerzia si è adeguata informatizzando l’intera macchina comunale.

Via Cannito Piccolo in una
foto del 1978, attuale Via 
Brodolini.

Settimanale "Provincia Oggi" 2007 

Foto anni 80 del vecchio
mercato Ittico 

Associazione San Luigi Gonzaga
In una foto scattata nel ventennio fascista.
Foto di Salvatore Ruggiero.

Bar Liccardi in Piazza Municipio
negli anni '50

Rifacimento di Via Diaz


testi di Carmine Cecere

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