Parroci di San Biagio

Don Giovanni Pisano. Quasi certamente questo sacerdote, del quale si ha esplicita notizia, dovette svolgere il suo ministero nell'antica chiesetta di San Biagio. Egli proveniva da Squillace (Provincia di Catanzaro) e quando con Bolla del 19 Luglio 1529 venne nominato il primo parroco, rassegnò liberamente le dimissioni.

Don Giovanni Fasulo di Massalubrense. Con questo sacerdote ha inizio nella Chiesa di S. Biagio l'azione pastorale, come espressamente viene indicato nella Bolla di nomina. Ha il merito di essere stato per la nostra Parrocchia il primo rettore con cura d'anime prima del Concilio di Trento.Fu giuridicamente immesso nel beneficio il 19 Luglio 1529 dal Vescovo d'Ischia Donato Strineo 1, Vicario Generale dell'Archidiocesi in questo modo eundem dominum Joannem fasolum / presentatum ut supra tamquam habilem et idoneum duximus / admittendum confirmandum et instituendum in rectorem / dicte Ecclesie prout tenore presentium sic ipsum instituimus ... Et insuper investimus, etc. eidemque conferimus curam etc. ». È da tener presente che, a quel tempo la rettoria parrocchiale di S. Biagio era di diritto di patronato dei laici, i quali appartenevano alla famiglia Severino. Detto parroco esercitò il suo ministero parrocchiale con l'aiuto del sostituto D. Giovanni Luigi Paladino. Contemporaneamente esisteva nella chiesetta anche una cappellina fondata dal Rev.do Alessio Frascogna, il cui beneficio era goduto da D. Giovanni Guarino con nomina del 13 Gennaio 1529 da parte del Rev.mo Leonardo de Magistris, Canonico e Vicario Napoletano. Dall'Archivio Storico Diocesano evince che nel 1525 vi fu una lite legale tra Alessandro Brascogna (Alessio Frascogna?) e Iacobetto Severino e altri per un beneficio legato alla parrocchia. Come pure nel 1537 nacque una lite legale per una proprietà tra il parroco don Giovanni Fasulo e Giovan Guglielmo de Ariano. 

Don Nicola de Turri. Di questo rettore curato si ha notizia dalla - Bolla del 20 maggio 1569 nella quale si parla della nomina di D. Giovanni Geronimo Visconti. Certamente il ministero del de Turri dovette succedere a quello del predecessore D. Giovanni Fasulo.

Don Giovanni Geronimo Visconti. La Bolla di nomina di questo parroco dice espressamente che divenne rettore curato alla morte del de Turri. Fu presentato dai maestri e dai patroni di detta rettoria e si specifica che la cura delle anime venne a lui affidata per primo dopo il Concilio di Trenta:« ...curam habet animarum et Sacri Tridentini Concilii... »4. Il primo atto di Battesimo del Visconti è del 27.12.1577, e l'ultimo è del Luglio 1579. Probabilmente questo parroco negli anni precedenti non dovette risiedere in Mugnano come viene confermato da atti di Battesimi e matrimoni, che vennero amministrati da cappellani. Infatti al 12 Luglio 1573 risulta un atto di matrimonio firmato da D. Giuseppe Liccardo. Dal 27 Dicembre 1574 al 27 Novembre 1576 gli atti sono firmati da G. Giacomo Migliaccio. Dal 23 Agosto 1574 al 18 Novembre dello stesso anno da D. Giov. AIfonso Paladino, che pure firma gli atti dal 2 Aprile 1579 al 3 maggio e quelli dal 20 Luglio 1579 al Settembre 15805.

Don Orazio di Natale. Oriundo di Lauria, figura come «parrocchiano» (così amava denominarsi) a partire dalla morte del Visconti, avvenuta il 3 Agosto 1579. Pare che sia rimasto a Mugnano fino al 1584, forse perché rinunziò al beneficio.

Don Giulio de Ferrariis. Dal 27 Ottobre 1585 Economo e Curato, e poi Parroco fino al Maggio 1592. La sua firma figura negli atti di Battesimo, dei quali il primo è in data 27 Ottobre 1585.

Don Giovanni Giacomo de Colelis. L'inizio della sua attività nella Parrocchia è del Novembre 1592 e si protrae fino al 3 Novembre 1626, quando rinunzia al beneficio. Durante il suo lungo ministero si adoperò molto per condurre a termine la costruzione della Chiesa e la dotò dell'altare di S. Anna come risulta da una lapide esistente su una parete della cappella omonima. Fu un parroco molto prudente nel tutelare i beni della Chiesa contro le pretese dei Maestri-Governatori. Non godette di grandi risorse economiche. Diede inizio alla compilazione dello Stato d'anime nel 1620. Morì nel Gennaio 1627.

Don Marco Antonio Frascogna. È ricordato come Economo nel periodo tra la rinunzia del de Colellis e la nomina del successore. Gli atti da lui firmati vanno dal 12 Novembre 1626 al Febbraio 1627.

Don Giovanni Battista Lombardo. Ordinato sacerdote il 23.12.1623, fu nominato parroco alla morte del de Colellis, dal Card. Francesco Boncompagno il 2.2.1627. Rimase parroco fino a quando nel settembre 1634 si ammalò.

Don Marco Antonio Frascogna. Questo sacerdote fu economo curato dal settembre 1634 fino alla morte del Lombardo, avvenuta il 3 novembre 1634, data in cui venne nominato parroco con Bolla del Cardo F. Boncompagno. Sembra che il suo ministero pastorale sia stato brevissimo forse a causa della morte che dovette verificarsi nel dicembre 1634.

Don Pietro Cocinello. Nativo di Torre del Greco, fu parroco a Pollena, e nel dicembre 1634 venne nominato parroco della chiesa di S. Biagio, dove rimase fino al 15 novembre 1636, data della sua morte.

Don Francesco Ninno. Nativo di Montemarano (Av), fu dichiarato cittadino napoletano l'11 Aprile 1635. Dovette trasferirsi probabilmente a Mugnano, dove fu economo curato fino a quando, con Bolla del 24 Aprile 1637, venne nominato parroco per concorso dal Card. Boncompagno. Prese possesso del beneficio il 25 aprile dello stesso anno. Il primo documento da lui firmato è del 6 Maggio 1637. Risulta che emise professione di fede innanzi al Vicario Generale, Alessandro Luciano U.J.D. nel 1639. Rimase parroco fino al 25 Agosto 1656, come risulta dall'ultimo documento da lui redatto. Sorge il dubbio che, a causa del colera scoppiato in quell'anno, dovette rassegnare le dimissioni e fu trasferito alla Parrocchia di S. Giacomo degli Italiani in Napoli.

Don Domenico Antonio Migliaccio. Nativo di Mugnano, dove svolgeva il suo ministero sacerdotale, venne nominato parroco dal Card. Ascanio Filomarino con Bolla del 21 Ottobre 1656. Fu parroco per 27 anni fino al 2 Agosto 1683, giorno in cui morì « ...mentre conversava con un sacerdote di Mugnano, il Rev.do D. Domenico di Donato ... », come si rileva dall'annotazione nel libro dei Battesimi.

Don Giacomo Aniello Caiazza. Del « Casale di Panicocolo », fu economo curato dal 13 Luglio 1683, a seguito di grave infermità del Migliaccio e vi rimase fino alla presa di possesso del nuovo parroco.

Don Paolo de Fusco. Sacerdote napoletano, fu nominato parroco dal Card. Innico Caracciolo il 4 Ottobre 1683 e prese possesso il 6 Novembre dello stesso anno. Nel 1698 curò la costruzione della cappella dedicata a S. Antonio di Padova con contributo personale e dei fedeli. Nello stesso anno riordinò lo stato d'anime in forma definitiva, conservata fino ad oggi. Nel febbraio 1690 rinunziò al beneficio.

Don Giuseppe Pizza. Sacerdote e confessore della Diocesi di Cassino, passò al clero napoletano; fu nominato Parroco dal Cardinale A. Pignatelli con Bolla del 7 marzo 1690 e rimase titolare del beneficio fino alla morte avvenuta nel maggio 1692.

Don Giacomo Aniello Caiazza. Fu coadiutore del parroco Pizza fino alla morte di costui, come risulta dagli atti parrocchiali. Dal maggio 1692 alla nomina del de Fusco nell'aprile 1693. Nel 1692 fu prodotta una controversia legale da Antonio Grasso e Salvatore Franco nei riguardi dei Governatori della Parrocchia per la mancata restituzione di 142 ducati. Nota, questa, tratta dall'Archivio Storico Diocesano.

Don Paolo de Fusco. Nominato per la seconda volta parroco dal Cardinale Giacomo Cantelmo con Bolla del 16 aprile 1693, curò imponenti restauri nella chiesa parrocchiale. Rimase fino alla morte avvenuta nel febbraio 1715. Nel 1712 il detto parroco ebbe una controversia legale con i Governatori della cappella di Sant'Antonio con la quale si richiedeva la restituzione di dieci ducati e di un anello appartenente al Bambino del santo Rosario. Come risulta Dall'Archivio Storico Diocesano.

Don Aniello de Magistris. Del Casale di Mugnano, confessore ed economo curato. Fu nominato parroco per concorso con Bolla del 25 maggio 1715 a firma di Nicola Rota, Provicario del Card. Francesco Pignatelli. Il suo ministero fu uno dei più lunghi, perché rimase parroco per 55 anni fino alla morte avvenuta nel luglio 1770. Il primo atto da lui firmato è del 16 maggio 1715. All'epoca di questo parroco vi erano in Mugnano 13 preti e 1 diacono.

Don Pietro Francesco D'Agostino. Di Torre del Greco, fu inviato a Mugnano dal Card. Antonio Sersale il 6 settembre 1770, come risulta dal primo atto di Battesimo da lui firmato. Rimase parroco fino al 7 aprile 1817.

Don Matteo Passarelli. Economo curato dal 16 aprile 1817 al 9 settembre dello stesso anno.

Don Cesare Elia. Di anni 52, nativo di Mugnano. Sacerdote nel 1827, fu nominato parroco per concorso, a seguito della morte del d'Agostino, con Bolla del Card. Ruffo Scilla il 13 settembre 1817. Prese possesso il 14 ottobre dello stesso anno. L'ultimo atto da lui firmato è del 5 luglio 1828. Al tempo del parroco Elia vi erano 22 sacerdoti.

Don Gennaro de Stasio. Fu economo curato dal 6 agosto 1828 all'8 giugno 1830.

Don Pasquale Ventapane. Economo curato dal 29 giugno al 17 ottobre 1830.

Don Gennaro de Stasio. Economo curato dal 19 ottobre 1830 al 16 marzo 1836. In quel periodo vi erano 21 sacerdoti, 1 chierico e 12 seminaristi. Tra i sacerdoti ricordiamo: D. Filippo Cirino, maestro di scuola, studioso di filosofica, geometria, fisica, legge e S. Teologia; D. Domenico Passarelli ordinato Sacerdote dal Card. Zurlo, studioso di filosofia e Teologia, dommatica e diritto di natura, «presule insigne »; D. Francesco Alboino, di 26 anni, ordinato nel 1833, studioso di belle lettere, eloquenza, filosofia, dommatica e morale; D. Sabatino Chianese, nel 1820 è nominato ispettore delle scuole primarie di pubblica istruzione del circondario, occupa pure l'ufficio di conciliatore.

Don Gennaro Tafuri. Nacque a Mugnano il 6 novembre 1791 da Francesco e da Giovanna Valentino. Vestì l'abito clericale il 27 aprile 1807, compì l'atto di emancipazione davanti al cancelliere Pasquale Marino il 12 ottobre 1811. Il 30 agosto del 1812 chiese il conferimento del Suddiaconato, avendo precedentemente ottenuto il certificato di buona condotta dal Sindaco Francesco Taglialatela il 5 febbraio dello stesso anno. Dal Card. Ruffo Scilla venne ordinato Diacono il 6 luglio 1817 e ricevette l'ordinazione presbiteriale nel settembre dello stesso anno. Cappellano della Congrega del SS.mo Sacramento e Purificazione della B. V. Maria, venne nominato parroco il 20 marzo 1836 e rimase fino al 7 marzo 1875, data della sua morte. Fu un parroco molto attivo, sostenne una lunga controversia col Comune riuscendo a far valere il diritto della non collazione del Beneficio parrocchiale da parte degli Amministratori civili. All'epoca del parroco Tafuri vi erano in Mugnano: 18 sacerdoti, 1 chierico e 12 seminaristi.

Don Salvatore Capasso. Nativo di Mugnano. Si sa che fu ordinato sacerdote nel 1851. Fu nominato parroco con Bolla del Cardo Sisto Riario Sforza il 3 settembre 1875 e prese possesso nell'ottobre dello stesso anno. Dalla « Relazione» della S. Visita del 1881 si ricava la notizia che i parroci intervenivano agli esami delle scuole municipali. Terminò il suo mandato il 21 febbraio 1891. In quel periodo vi erano 22 Sacerdoti e 3 religiosi, tra i quali figurano: D. Raffaele Chianese, nato a Mugnano il 19.1.1814. Ordinato dal Card. Filippo Giudice Caracciolo il 23.12.1837, studioso di Teologia Morale e coadiutore del Parroco; D. Cristoforo Cipolletta, di anni, 66, ordinato sacerdote nel 1838, predicatore, insegnante ed esperto in Teologia Morale; D. Giosuè de Magistris, di anni 57, predicatore ed insegnante nel Seminario di Aversa (da Diacono) ed in quello di Napoli da Sacerdote; D. Santolo Giannetti, di anni 55, ordinato Sacerdote nel 1849, svolge il suo ministero in qualità di assistente ai moribondi; D. Giuseppe Biondi, nato a Mugnano il 29.4.1835, figlio di Alessandro, ordinato Sacerdote il 23.6.1861, si occupò dell'istruzione della gioventù; D. Francesco Cipolletta, di anni 36, insegnò nella scuola pubblica municipale. Vi erano anche i seguenti religiosi: P. Tommaso Riccardi, dei SS. Cuori di Gesù e di Maria; P. Beniamino Chianese, della redenzione degli schiavi e P. Gabriele di S. Luigi degli Alcantarini.

Atto di nascita di 
Raffaele Chianese

Atto di nascita di
Giuseppe Biondi


Don Biagio Sequino. Economo curato dal febbraio al settembre 1891.

Don Nicola Cipolletta. Nato a Mugnano il 3.6.1863, fu un appassionato studioso di diritto, conseguendo la laurea in utroque. Eletto parroco dal Card. Guglielmo Sanfelice con Bolla del 31 luglio 1891, prese possesso il 10 settembre dello stesso anno. Il primo atto è del 2.9.1891, l'ultimo è del 6.3.1923, quando, col consenso dei Superiori, si ritirò a Subiaco per esaminare la sua vocazione alla vita contemplativa, alla quale si sentiva portato. Nel settembre del 1923 ritornò, per un breve periodo in Parrocchia che lasciò definitivamente nell'aprile del 1924, quando, rinunziando al Beneficio, si ritirò nell'Abbazia di Montevergine. Morì a Napoli poco tempo dopo. È sepolto nel Monastero di Montevergine. In quell'epoca, a Mugnano vi erano 22 Sacerdoti ed 8 chierici. Tra i Sacerdoti figurano: D. Antonio Menna Nato il 26.9.1862, il suo nome figura nella terna degli amministratori del Ritiro del Carmine (Delibera del Cons. Comunale del 14.11.1906). Con Bolla del 5 dicembre 1898 venne insignito del titolo di Cappellano di obbedienza dell'ordine militare del Santo Sepolcro dal Maestro Giovan Battista Ceschi di Santa Croce. Con Bolla del 2 Dicembre 1902 venne fatta facoltà dal Maestro dell'Ordine al Venerabile fratello Luigi Capece Minutolo di ricevere la regolare professione dal Rev.do Antonio Menna. Nello stesso tempo veniva concesso al detto Rev.do di indossare la cappa dei Cavalieri dell'Ordine del Santo Sepolcro. Morì il 2.8.1929. D. Luigi De Liso, nato a Nazareth il 16 giugno passò a dimorare a Mugnano nel 1840. Fu ordinato sacerdote dal Card. Sisto Riario Sforza il 10 giugno 1854 e nominato Vicario Foraneo dal Card. Sanfelice il 17 agosto 1880.

Atto di nascita di 
Don Nicola Cipolletta il 
Quale risulta essere nato
Il due anziché il tre come ci 
Riferisce il Gargiulo 


Don Giacomo Pellegrino. Parroco di Villaricca, ebbe l'incarico della reggenza della Parrocchia di S. Biagio in qualità di economo curato durante l'assenza del Cipolletta, dal 7 marzo 1923 al 23 settembre 1923. Per parecchi atti concesse la delega al Rev. D. Francesco Cacciapuoti.

Don Gennaro Picarone. Parroco di Mugnano per concorso dal 5 maggio 1924 al 7 agosto 1928, quando rinunziò al beneficio. Nella Relazione ai quesiti della S. Visita così scrive: « La Chiesa l'ho trovata rovinatissima e cadente, faceva acqua da tutte le parti, e la cupola era grezza. Finora ho speso da ottomila lire per restaurare la navata di mezzo, la cena dell'altare maggiore, e per rivestire di stucchi artistici la cupola, che è maestosa, e per adornarla di preziosi altorilievi. Né dal Municipio, né da altri ho ricevuto alcun soccorso» ... « Non vi è canonica. Il parroco abita non troppo lontano dalla chiesa, paga la pigione coi suoi sacrifici e convive con tre sorelle nubili, sprovviste di ogni mezzo di fortuna. Non ha economo al presente, ma viene coadiuvato secondo il bisogno dai sacerdoti, ora da uno ora da un altro, che cerca di compensare nel miglior modo».

Don Gennaro Picarone

Don Salvatore Cavallo (Foto inizio pagina). Era Rettore del Seminario Minore, quando, dopo la rinunzia del Picarone, fu mandato a Mugnano dal Cardinale Ascalesi a reggere come economo curato la Parrocchia vacante. Il primo atto è dell'8 agosto 1928 e l'ultimo del 13 febbraio 1929. Divenne parroco per concorso nel febbraio 1929, e vi rimase fino alla morte, avvenuta il 5 febbraio 1947. Una lapide, a ricordo del suo vivo impegno per la comunità mugnanese, è affissa sotto i porticati della navata di sinistra della parrocchia.

Don Nicola Cipolletta. Parroco di S. Biagio, per quasi 40 anni. Nato a Mugnano il 28 maggio 1910, fu ordinato sacerdote dal Cardinale Ascalesi il 15 aprile 1933. Per cinque anni parroco prima a S. Croce, poi a Chiaiano. Con Bolla del Cardo Ascalesi, in data 19 maggio 1947, venne nominato parroco in seguito a concorso. Preferì svolgere il suo mandato da solo. Si è adoperò per far rinnovare il pavimento della chiesa nel 1950 e per la revisione dell'organo da parte della Ditta Rotelli di Varese nel 1952. Stimolò gli Enti interessati per la costruzione di locali sull'area della precedente sagrestia, e nel 1981 per i consistenti lavori di consolidamento di tutta la struttura della chiesa. Morì nel 1985.

Atto di nascita 

Don Nicola Cipolletta
Foto Anni '30

Don Francesco Gargiulo. Nato a Mugnano il 5 febbraio del 1919, ordinato sacerdote nel 1944, compì gli studi di Teologia all'Angelum di Roma e nel Belgio alla facoltà di Teologia dell'Università di Loviano. Insegnò presso la Scuola Media Statale "Luigi Cirino" di Mugnano. Autore di diversi scritti tra i quali il libro da cui sono state tratte queste notizie. Fu parroco di San Biagio dal 1985 al 1992, anno della sua morte. Le sue pubblicazioni: "Le foglie non parlano" romanzo a sfondo storico del 1970, Loffredo editore. "Mugnano di Napoli, fra storia e tradizioni", del 1982, Ferraro editore. "Il cammino di una madre" saggio biografico di Suor Maria Pia Brando, fondatrice del Sacro Cuore in Mugnano, pubblicato nel 1971. "Una via difficile dopo il 1943", romanzo a sfondo storico del 1975 edito da Loffredo. "Giacomo Gilberto Nogueras, Vescovo di Alife" saggio di teologia, Biblioteca internazionale Editrice, Firenze 1969. "Lucciole sul Torano", poesie, pubblicato dalla Biblioteca Internazionale Editrice, nel 1967.

Rev. Francesco Gargiulo 

Don Mario Bellicose. Dal 1992 parroco di San Biagio, aiuto del parroco dal 1995 fu P. Salvatore Giuliano, dal 2003 parroco a Chiaiano. Don Mario è deceduto nel 2020.

P. Mario Bellicose 


Don Antonio Di Guida. Parroco dal 2020, coadiuvato dai Diaconi: Filippo, Pino, Biagio (detto Gino) e Carlo; nonché dagli accoliti Girolamo...

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