Eravamo nel ’43, quando le truppe del terzo Reich messe in fuga dalla resistenza napoletana lasciarono il posto agli americani;
quest’ultimi, stabilitisi nel nostro territorio, iniziarono una serie di opere
militari atte a rinsaldare l’apparato difensivo con l’installazione, presso
Licola, di uno dei più importanti impianti radar del sud. E fu allora che venne
costruito il primordiale tratto della circumvallazione, la cui opera fu
realizzata sfruttando un antico sentiero naturale che da Qualiano dava verso
Licola. Nel grande fermento della ricostruzione post-bellica rientrò anche il
completamento dell’importante asse di collegamento. Con un progetto realizzato
dai tecnici dell’Amministrazione Provinciale, i lavori, per la costruzione
della circumvallazione, ebbero inizio nel lontano 1956. Gli antichi casali del
circondario, divisi da secoli, furono, dal grande asse viario, finalmente
“globalizzati”; causando così repentini processi di trasformazione
economico-sociale. Ventisei chilometri di asfalto che da Volla attraversavano l’ager campanus fin ad immettersi su
litorale Domitio. La Provinciale
n°1, meglio conosciuta come il “doppio senso”, “la strada degli americani” o
circumvallazione, fu realizzata tra il 1956 e il 1970 trasformando un
territorio di chiara vocazione agricola a polo industriale o pseudo tale.
Difatti nelle aree coinvolte dalle asse viario si è avuta, dal cosiddetto “boom
industriale” ai giorni nostri, una crescita esponenziale di insediamenti
industriali e commerciali, anche se da qualche anno si registra la fuga di
alcuni settori che nel passato hanno contraddistinto l’area del giuglianese
soprattutto. Sul finire degli anni ‘70-’80, la strada subì le dovute modifiche
specialmente agli svincoli, presso i quali, in precedenza, si registrarono
diversi e gravi incidenti. Infatti, per ovviare a tale problema si realizzarono
le attuali rotonde che solo in parte, però, hanno contribuito a diminuire tale
fenomeno. Il solitario percorso degli anni ’60 è diventato il cuore pulsante
dei comuni che attraversa, visto il crescere incessante degli insediamenti
urbani. Su entrambi i lati della Circumvallazione ormai numerose sono le
costruzioni, ed il verde che un tempo primeggiava ora è solo un ricordo lontano.
Due carreggiate per ambedue le direttrici di marcia, la cui strada si collega
con l’asse mediano, attraverso il quale si dirama la 335 che si allaccia con
l’asse di supporto, conosciuto come la “Nola-Villa Literno” la quale mette in collegamento i paesi posti a nord-ovest di Napoli e di Caserta con
l’autostrada del sole. Tale esigenza nacque all’indomani del sisma
dell’ottanta, ma come via di fuga anche per le zone Flegree, poiché sottoposte
allo snervante fenomeno del bradisismo. Negli ultimi anni, la Circumvallazione
ha subito diverse trasformazioni, come il nuovo percorso in sopraelevata
adottato in alcuni punti strategici per ovviare ai problemi di traffico
intenso. Come quelli che da sempre attanagliavano la rotonda di Arzano e il tratto di Casoria. Il tracciato che attraversa il Comune di Villaricca,
considerato urbano, fu declassato a strada comunale, in quanto totalmente
assorbita dagli insediamenti abitativi; e sul finire degli anni ’90, inizio
2000, il ponte che oltrepassava la linea dell’Alifana, ormai dismessa dal
1975, fu abbattuto. Simile declassamento avvenne anche per il tratto che attraversa Mugnano alcuni anni prima della pandemia, dalle rampa innanzi il Parco Commerciale ex Auchan alla rotonda Mugnano - Giugliano presso supermercato Lidl, divenendo strada comunale, amministrata ovviamente dal Comune interessato. Negli anni sessanta
– settanta, tale arteria raggiungeva i suoi picchi di traffico solo nei mesi
estivi. Intere famiglie si incolonnavano sulla striscia di asfalto, a bordo
delle seicento, delle millecento, delle ottocentocinquanta e di tante altre
auto familiari, per raggiungere il vicino litorale Flegreo e Domitio, dove un
mare ancora pulito e generoso placava l’arsura di migliaia di bagnanti. Ma
prima di giungere a destinazione la cornice di verde era preponderante, i
profumi che la campagna intorno emanava erano inebrianti e nessuno immaginava
il triste destino verso cui questo territorio andava.
testo di Carmine Cecere
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