Mugnano nel ventennio fascista

Nel caldo autunno del 1922 fra le tante camicie nere che marciarono su Roma ci furono anche quelle che partirono dai nostri comuni, molte delle quali appartenevano alle squadre d’azione, fenomeno questo conosciuto meglio col termine di “squadrismo”. La locale sezione del fascio mugnanese era situata in Piazza Municipio (foto sopra), nei locali comunali. Mugnano fu il primo comune nel quale venne eletta la prima Amministrazione fascista della Provincia di Napoli. Ecco come recita il discorso del Consigliere anziano Francesco Vallefuoco, tenuto nella seduta consiliare del 14 ottobre del 1923. «…Prima di procedere a qualsiasi deliberazione credo e penso che il primo dovere della prima amministrazione fascista della provincia di Napoli, sia quello di volgere con pieno raccoglimento spirituale il suo devoto pensiero al Duce Supremo del Fascismo Benito Mussolini, il quale merita la gratitudine degli italiani, per aver salvato la Patria, in un momento in cui questa era per precipitare ad opera della demagogia e del disfattismo…». Il primo sindaco del ventennio fu Alberto Sorrentino, fascista della prima ora, nonché segretario politico della locale sezione, il cui mandato terminerà con le dimissioni date il 5 marzo del 1924, come viene riportato dal verbale n°13 redatto nella stessa data. Colei che aiutava le giovani spose mugnanesi a partorire, buona parte del periodo fascista, fu la levatrice Caterina Verdicchio, come pure Francesca Capasso (1893-1968), Anna Magnacca e Maria Mangione, le quali furono testimoni dell’incremento demografico voluto dal governo centrale che istituì sussidi per le famiglie numerose e per coloro che contraevano matrimonio. Mi piace riportare i nomi di alcune coppie che ricevettero il premio di nuzialità: Ronza Giuseppe e Verrazzo Assunta, Fiore Carmine e Sequino Vincenza, Liccardo Antonio e Vallefuoco Giovanna, Migliaccio Giovanni e Panico Raffaela, Sansone Domenico e Passarelli Teresa, Strazzulli Aurelia e Migliaccio Nicola. Nella seduta consiliare del novembre del 1923, il consigliere Ing. De Liso Domenico lancia la proposta per edificare un monumento a favore dei caduti del 15-18. Asserendo che in tutti i paesi del regno ve ne fosse uno tranne in quel di Mugnano. L’assemblea approvò la proposta all’unanimità, ipotizzando un costo di circa quattromila lire. Alcuni mesi prima una simile proposta era già stata avanzata dal Commissario Prefettizio Giovanni Palumbo e cioè: si proponeva la costruzione del parco della rimembranza in onore dei caduti della grande guerra da costruirsi su di un suolo comunale, di circa 400 mq., nella zona di San Giovanni a Carpignano, con un costo presunto di 2900 lire. Nel ventisette, per fatti incresciosi che coinvolsero le guardie municipali, il Podestà Biondi deliberò lo scioglimento dell'intero Corpo. All’epoca, nella vecchia casa comunale, vi erano le scuole elementari maschili e per ovviare alla mancanza di un edificio scolastico, poiché troppo oneroso per le esigue casse comunali, si pensò di realizzare una sopraelevazione. Il problema della mancanza delle aule scolastiche fu risolto finalmente negli anni trenta, quando il comune, governato dal podestà, avvocato Francesco Raimondi, acquistò da Beatrice Girardi, moglie di Fabrizio Capece Minutolo, il vecchio palazzo di famiglia ridotto ad un rudere, realizzando, così, l’attuale Circolo Didattico “Gennaro Seguino”, i cui lavori furono svolti dalla ditta Oscar Ruggiero fu Camillo di Calvizzano, su progetto dell’Ingegnere Micillo Francesco con modifiche suppletive progettate dall’Ing. Cilento. Per evitare che la macellazione degli animali avvenisse negli androni dei palazzi, si approvò la proposta per la realizzazione di un progetto atto alla costruzione del macello comunale, con una previsione di spesa pari a Lire 81639, per la cui somma era necessario l’accensione di un mutuo presso la Cassa Depositi e Prestiti, cosa questa che probabilmente non avvenne. Dal verbale consiliare n°166 del 1932, evince che in Piazza Municipo aveva luogo quotidianamente il mercato ortofrutticolo. Nel 1926 la pianta organica comunale era così composta e con i relativi stipendi: Segretario titolare lire 10400, Applicato di concetto lire 5500, Scritturale dattilografo lire 3600, Messo comunale lire 3900, Capo-Guardia lire 4300; per le 4 guardie semplici lire 3600, Vigile Sanitario lire 4300, Custode-Bidello lire 3000, Usciere sala Conciliazione lire 660, Custode Cimitero lire 1560, Giardiniere Municipale lire 1560; per i due Becchini lire 1200, Bidella scuole elementari femminili lire 1500, Spazzino-Capo lire 2580, agli altri cinque spazzini lire 2400, al raccoglitore dei rifiuti lire 3600. Con verbale n°55 si approvò il pagamento di lire 100 a favore del pirotecnico Orazio Vallefuoco per “lo sparo di fuochi di giubilo per lo scampato pericolo del Duce Benito Mussolini”; contro il quale, Violet Gibson, anziana donna irlandese, sparò un colpo di pistola mancandolo di poco. In seguito alla tragica fine di uno dei primi squadristi mugnanesi, Salvatore Grasso, avvenuta in Napoli presso l’abitazione del capo dei fascisti napoletani, Aurelio Padovani, anch’egli deceduto per il crollo del balcone dopo che questi si affacciarono per ringraziare la folla acclamante, l’Amministrazione volle dedicargli alcune strade: infatti Via Orologio, oggi Via 4 Martiri, si chiamò Via Aurelio Padovani e Via Torre, invece, Via Salvatore Grasso. Il Comune di Mugnano, come tutti i comuni italiani, rispettoso ed in linea con le direttive nazionali, deliberò l’iscrizione all’Opera Nazionale Balilla, con una somma di lire 120 annue; e con verbale 283, si deliberò il cambiamento di denominazione di alcune strade del paese, ovvero: Via S.Aniello, oggi Via Roma, in Via XXIV Maggio; Via Sequino in Via Trieste e Trento; Via dei Fiori in Via Vittorio Emanuele III (strada per la quale nel 1921 fu avanzata la proposta di dedicarla al senatore Giuseppe Mirabelli di Calvizzano nella seduta consiliare del 13 dicembre 1921 con verbale n°67; Via Ritiro in Via Littorio; Via Chiesa in Via Vittorio Veneto; Via Maio in Via Armando Diaz; Via San Lorenzo in Via Francesco Crispi; Via Santa Maria in Via Indipendenza; Piazza Municipio in Piazza 28 Ottobre; Largo Chianese, oggi Piazza Dante, in Piazzetta Littorio e Largo Cioto in Piazzetta Tripoli. Alquanto curiosa è la delibera con la quale si tassò il possedimento di pianoforti, deliberata il sette dicembre del ’31. Con verbale n° 80 del 2 maggio del 1938 si approvano le spese occorse per le esercitazioni antiaeree e del materiale occorrente alla squadra di soccorso della protezione antiaerea. Con delibera 173 del 10 settembre del 1938 si concessero diversi premi di natalità e tra i beneficiari risultano esserci il vigile urbano Maisto Federico, il giardiniere del cimitero Pasquale Pagnano e Loira Costantino. Sempre nel 1938 la levatrice Caterina Verdicchio, in quanto inferma, fu sostituita da Marianna Fonderico. Nel 1939, su incarico dell’Amministrazione, vengono rifatte tutte le targhe toponomastiche dal “marmolaro” Di Biase Domenico. Nel 1940 si costituisce l’ufficio per la distribuzione delle carte annonarie che regolavano il razionamento degli alimenti, in virtù degli sforzi e dei sacrifici verso cui la nazione tutta fu indirizzata.

Verbale consiliare del cambio di
denominazione delle strade mugnanesi 


Via 4 Martiri anno 1951


Piazza Brando nell'era fascista 


testi di Carmine Cecere 

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