L'arte pirotecnica

La scoperta della polvere da sparo avvenne nel IX secolo, per caso, mentre degli alchimisti del tempo tentavano di dare vita all’elisir dell’immortalità. La pratica di confezionamento della polvere pirica è un’arte molta antica e di ciò se ne pregiano i cinesi. Sono molti gli storici le cui tesi sostengono che la prima ad utilizzare la polvere da sparo confezionata in razzi, per uso bellico, fu la Cina sotto la dinastia Sung (960-1279), per scacciare l’avanzata dei mongoli nel 1279. Arte che poi attraverso i popoli del medio-oriente si è diffusa fino in Europa. Con le scoperte del chimico Alfred Nobel, la nera polvere esplosiva lasciò il posto ai moderni ritrovati, e ciò avvenne tra il 1870 e 1871, anno in cui nacque a Mugnano Orazio Vallefuoco (foto sopra), uno dei più importanti e conosciuti personaggi dell’arte pirotecnica. La sua esperienza con la polvere da sparo iniziò nell’esercito, durante la guerra etiopica del 1896. Prese parte alla battaglia di Adua come bersagliere, sotto il comando del generale Oreste Baratieri; il quale con il suo contingente di circa sedicimila soldati, composto dalle quattro brigate Albertone, Arimondi, Ellena e Dabormida, fu travolto dalle truppe dell’imperatore etiope Menelik. Nei combattimenti Orazio riportò una ferita alla gamba destra e nonostante tutto si ritrovò comunque a difendere il presidio italiano di stanza a Macallé. Ritornato in patria, nel 1900, mette su famiglia e muove i primi passi proponendo la sua arte nelle feste patronali e non solo. A seguito dell'attentato al duce, a Orazio viene commissionato, da parte dell'Amministrazione comunale, una batteria di fuochi per festeggiare lo scampato pericolo del dittatore. Arte, questa però, che chiede sacrifici, anche quello della perdita del braccio destro. Ma l’uomo Orazio è di fibra forte, non si arrende mai e tira dritto per la sua strada; oserei dire per la sua ennesima missione, fin quando la sua opera non viene riconosciuta in campo internazionale e nel 1961 viene insignito del titolo di cavaliere della Repubblica. Nel 1976, all’età di cent’anni, insieme ai figli e ai nipoti, riscuote numerosi successi. Non mancherà mai di partecipare alle gare pirotecniche organizzate durante i festeggiamenti del Sacro Cuore, festa a cui i mugnanesi tengono molto e in tale occasione giungono, da ogni parte d’Italia, moltitudini di appassionati per assistere al rinomato festival pirotecnico. Un aneddoto che simpaticamente lo ricorda è spesso raccontato dalle persone più anziane: nelle sue passeggiate per il paese era sovente fermarsi a raccontare che “….quando il Padre Eterno comanda l’appello generale, l’elenco è lungo, per arrivare alla lettera V ci vuole tempo, per cui sono tutti stanchi e annoiati, e quando viene chiamato «Vallefuoco Orazio» il mio braccio che è già là si alza, ed il Signore che è ormai molto anziano e non ci vede più tanto bene, notando questo braccio che si muove, va avanti nell’appello…”. Il lavoro, i figli e le soddisfazioni fecero si che “Zio Orazio”, cosi lo chiamavano tutti, raggiungesse la veneranda età di 105 anni, lasciando questa vita, i suoi cari e la sua Mugnano nel 1976. Oggi i nipoti onorano il suo nome riscuotendo in tutto il mondo importanti riconoscimenti essendo ormai maestri di un’arte millenaria fatta di passione, quella passione trasmessa loro dall’illustre avo. Ma a Mugnano e negli altri Comuni della cinta a nord di Napoli, sono diverse le aziende di prestigio in questo settore che da decenni si sono imposte a carattere nazionale ed internazionale offrendo emozioni con i lori colori che deliziano la vista a tutti quelli che amano i fuochi d'artificio. Certamente quest’arte è costellata di soddisfazioni, ma la prudenza e la sicurezza nel praticarla non è mai troppa. Spesso la furia devastatrice di improvvise esplosioni, mentre si è all’opera nei propri laboratori, ha prodotto lutti e molti hanno impresso sulla propria pelle segni incancellabili. Come nel 2004 per la ditta Vallefuoco o nel maggio del 2015 per gli Schiattarella, quando nel territorio campestre di Qualiano, dove era ubicata la fabbrica dei fratelli Schiattarella, una tremenda esplosione pose fine alla vita di Salvatore e Raffaele Schiattarella, Luigi Capasso e Gabriele Vallefuoco. Nel 2004 i loro prodotti pirotecnici inaugurarono l'apertura delle Olimpiadi estive di Atene. Infatti, i cavalieri mugnanesi, con la loro arte, colorarono il cielo della capitale della cultura. Mentre nel 1997, si classificarono al terzo posto dei campionati mondiali dei fuochi d’artificio, la cui competizione si svolge tutti gli anni a Sanremo e vede la partecipazione di aziende provenienti da ogni parte del mondo.

Orazio premiato dal Presidente
del Club Napoli Ruggiero.
Foto Salvatore Ruggiero 


I funerali dei nostri concittadini
Fuochisti caduti nel 2015.

testo di Carmine Cecere

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