venerdì 19 maggio 2023

Mugnano, nel 1977 fu location di "Napoli, i 5 della squadra speciale"

Erano gli anni settanta e nei cinema impazzavano i film polizieschi all'italiana. Nel capoluogo campano se ne realizzarono tanti, e anche Mugnano nel 1977 fu la location dove furono girate diverse scene del film di cui riportiamo la locandina: "Napoli, i 5 della squadra speciale". L'attore protagonista era lo statunitense Richard Harrison, il quale conta un centinaio di film come attore e tre come regista. Poi c'era il napoletano Enrico Maisto (Napoli 1940 - 1997), il quale abitava in Via Napoli a Mugnano, nel palazzo dove c'è il centro dell'ASL. Prese parte a circa 20 Film quasi tutti polizieschi, tra cui "Napoli Violenta", "Napoli si ribella", "I Guappi", con Fabio Testi; "La banda Vallanzasca", "Napoli spara", "Corleone", di Pasquale Squitieri. "Il Prefetto di ferro" con Giuliano Gemma, "Ternosecco" di Giancarlo Giannini, e per la televisione: "Il Marsigliese" e "Naso di cane'. C'era anche l'attrice Lina Polito, di cui tra i tanti film ai quali prese parte si annovera "Film d'amore e d'anarchia..." di Lina Wertmuller; "I Guappi", di Pasquale Squitieri; "Salvo d'Acquisto" con Massimo Ranieri; "Scusate il ritardo", di Massimo Troisi. E questi sono solo alcune delle pellicole a cui prese parte l'attrice napoletana. Un altro attore che vi partecipò è Franco Marino, il cui palmares equivale quello di Maisto. Ebbe una parte, però, anche nel famoso film tratto dal libro di Umberto Eco: "Il nome della rosa". Ritornando al film girato a Mugnano, c'è un aneddoto che mi riguarda. All'epoca ero alle medie e solitamente di pomeriggio vagabondavo per il paese con i miei compagni di scuola. Un pomeriggio, salendo Via Napoli, ci rendemmo conto che presso l'appartamento sovrastante il negozio del Delfino, ovviamente allora non esisteva, vi era una troupe cinematografica. Presi dalla curiosità, rimanemmo nei paraggi a sbirciare ciò che accadeva. Un attrezzista della società cinematografica ci avvicinò e ci chiese se volevamo essere utili, previo compenso, alla costruzione del set di una scena che prevedeva la caduta di un attore dal terrazzo. La nostra partecipazione consisteva nel sistemare una pila di scatoloni su cui l'attore, cadendo dal terrazzo, sarebbe andato a finire senza farsi nulla, ovviamente. Accettammo e quindi ci portarono alle spalle del palazzo dove ci sono i frigoriferi. I tecnici ci lanciavano dall'alto dell'appartamento le scatole, e dai e dai una di queste mi si schiantò dritta sul naso. Un dolore tremendo e un mare di sangue mi copri il viso. Il capo casting si spaventò e mi portò subito dove dovevano girare le scene e mi fece pulire e medicare. Mi diedero da bere e sia Maisto sia Richard Harrison vennero ad assicurarsi che non mi fossi fatto niente di grave. Mangiai anche dei dolci e prima che andassi via mi furono dati dei soldi, ma poca cosa, un regalo, così come ci aveva promesso il capo attrezzista. Quando tornai a casa, mia madre mi chiese perché avessi dell'ovatta nelle narici. Io le risposi: non mi crederai, ma ho preso parte a un film. E mia madre, che di natura è sempre stata diffidente mi disse: vabbè, più grossa la balla non la potevi inventare? Ma è la verità, ribattei. Si vabbè, replicò lei allontanandosi. Io le corsi dietro e le feci vedere i soldi che mi avevano dato. E lei, niente, non mi credette. Ma era la verità, fui sincero. Il cattivo non ero io, il cattivo era nel film che poi andai a vedere quando uscì nelle sale nel 1978; e mentre lo guardavo mi toccavo il naso.


L'attore Enrico Maisto 

Entrambe le foto
Sono tratte da internet 


testi di Carmine Cecere 

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