sabato 10 giugno 2023

Mugnano 1983, quarant'anni fa i Killing Joke in concerto

L'estate sembrava non volesse volgere al termine quella domenica assolata del 25 settembre del 1983, in cui i londinesi Killing Joke, band di matrice rock ma definita dark e post-punk, nata nel 1979, si esibirono a Mugnano dove adesso c'è la rotonda tra Via Mercato Ittico e Via Quasimodo nei pressi del podere denominato 'a terra do 'ndunato. L'altro appuntamento delle due date previste del tour italiano si tenne, a Bassano del Grappa, quattro giorni prima dello stesso mese. Sulle note dei brani dell'omonimo e primo grande album "Killing Joke", del 1980; di "Wahts this...for" del 1981; di "Rivelations" del 1982 e di quelli di "Face Dances" del 1983, il popolo Punk di tutta la Campania, in visibilio, riempì la piazza mugnanese per ascoltare il fragore di quei suoni metallici e aggressivi. La band fu definita dagli esperti del settore una delle più importanti del genere di quegli anni, le cui sonorità influenzarono gruppi come i Metallica e i Nirvana di Kurt Cobain e altre formazioni. Addirittura con i Nirvana nacque una diatriba legale per plagio, ma la denuncia fatta fu ritirata in seguito alla prematura scomparsa di Cobain. I quattro, capitanati da Jaz Coleman, furono fortemente voluti dalla rilevante comunità Punk di Mugnano e sostenuti dal compianto Assessore alla Cultura Franco Ciccarelli (testimoni narrano che ci fu la collaborazione di Errico Liccardo, Luigi Amoroso e Felice Chianese). A realizzare la kermesse fu un giovane rampante manager fiorentino, Daniele Locchi, autore di "Sold out", Porto Seguro Editore, e altre pubblicazioni. Dal libro apprendiamo che la manifestazione, alquanto rocambolesca, ebbe un costo di dieci milioni di lire. Agli occhi del Locchi si presentò una scena raccapricciante. La piazza promessa dal Calabrese non era altro che un crocevia e il palco su cui suonarono i Killing Joke un pericoloso trabattello. (È riportato anche che poco prima del concerto vi era stata la processione del Sacro Cuore). L'area si riempì di migliaia di punkettari e darkettoni che strabordarono all'interno della terra do 'ndunato, saltellando al ritmo ossessivo di un genere musicale e di vita che imperversava in quei favolosi anni ottanta. 


(Foto: Killing Joke)

testi di Carmine Cecere 



mercoledì 7 giugno 2023

Maria Pia Brando, la nuova biografia

Martedì, 27 giugno 2023 alle ore 19:00, presso l'Istituto Sacro Cuore di Mugnano, sarà presentata una nuova perla letteraria dedicata all'amata Madre Maria Pia Brando, vanto di questa terra che la vide benefattrice compassionevole per tante vite bisognose e che ella ospitò nella Casa di Mugnano, offrendo loro una possibilità di riscatto alle singole sofferenze. L'agiografia non poteva avere titolo migliore: "La Via del Cuore", la via del donarsi al prossimo come ella fece e come oggi indica a tutti noi. Autore del volume, che sarà presentato nel cortile grande dell'Istituto, è il Rev. Don Antonio Salvatore Paone, Postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione della serva di Dio. Interverranno alla manifestazione il prof. Carmine Matarazzo docente della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, suor Elisa Tozzi docente in lettere moderne e ovviamente l'autore dell'opera, don Paone. È senza dubbio, questo, un momento storico di rilievo per la comunità mugnanese, e questo nuovo componimento letterario è un'opportunità in più di conoscere, in questo particolare momento storico, una donna che con la sua forza, la sua determinazione, visse d'amore per il suo "Scauzone" e per i più fragili. 



testi di Carmine Cecere 

sabato 3 giugno 2023

P. Mario Bellicose e don Andrea Cipolletta, due grandi pastori tifosi del Napoli

In questo fausto giorno in cui la gioia abbonda e a molti le lacrime invadono il volto per la soddisfazione di aver vinto dopo 33 anni il terzo scudetto, dopo i due del nostro Diego, penso allo storico striscione affisso in prossimità del cimitero di Poggioreale su cui era scritto: che cosa vi siete persi! E sotto la stessa scritta vi era la risposta: e chi ve l'ha detto? So che don Andrea Cipolletta, compianto parroco di Sant'Alfonso e San Luigi per 27 anni, era appassionato di calcio e tifosissimo dei colori azzurri del Napoli. Non da meno fu P. Mario Bellicose, anch'egli parroco di San Biagio per 27 anni. Sul finire degli anni novanta, andavo in parrocchia a vedere le partite su al primo piano nel salone dove fu installata, per sua volontà, la Pay TV; e insieme a lui, e a tanti altri, vedevamo le partite. Ai gol del Napoli esultava festante e si rammaricava quando ne subivamo uno. Il suo caro diacono e amico di anni Filippo, a proposito del tifoso Bellicose, mi ha raccontato un aneddoto divertente. "Quando c'era una partita importante, e noi magari eravamo impegnati in qualche riunione, gli comunicavo, senza farmi accorgere dall'assemblea, cosa stesse facendo il Napoli. E quando gli azzurri segnavano, stringendo i pugni, si lasciava andare ad un'espressione gioiosa. Era un grande tifoso del Napoli, ma non riusciva, nonostante questo, ad incaricare il suo vice parroco a sostituirlo quando giocava il Napoli; perché l'amore per il Signore era più forte di quello per il Napoli. Questo era P. Mario...un grande tifoso...ma ancora più grande...un fedele sacerdote". Dopo questa bellissima e simpatica testimonianza, siamo sicuri che la risposta, posta sullo striscione in quel lontano 1987, valga anche per i nostri due amati parroci. A chi magari, guardando il cielo, si rivolgesse a loro con la frase: che vi siete persi. Di sicuro la loro risposta sarebbe: e chi ve l'ha detto? 

(Nella foto in alto don Andrea Cipolletta con i suoi parrocchiani e amici mentre festeggiano col taglio di una bellissima torta tricolore il primo scudetto del Napoli. Foto tratta da Mugnano Ieri di Raffaele Braco)

testi di Carmine Cecere 


venerdì 2 giugno 2023

San Biagio e l'Azione Cattolica negli anni '40

L'Azione Cattolica nazionale nel dopoguerra raggiunse circa tre milioni di iscritti. E anche la parrocchia di San Biagio aveva un bel numero di partecipanti sia nella sezione maschile sia in quella femminile, giacché istituzionalmente era divisa in quattro sezioni:  la Federazione Italiana Uomini Cattolici, la Società della Gioventù Cattolica Italiana, la Federazione Universitari Cattolici Italiani e l’Unione Femminile Cattolica Italiana. A dare vita a tale movimento furono Giovanni Acquaderni e Mario Fani nel 1867, al quale diedero la denominazione di "Società della Gioventù Cattolica Italiana" con approvazione di Papa Pio IX nel 1868. Le attività svolte erano diverse e alcune delle quali, oltre agli studi religiosi, erano quelle ricreative e attività teatrali. Negli anni quaranta mugnanesi, la parrocchia di San Biagio si pregiò di un santo sacerdote nativo della vicina Calvizzano, amato e rispettato da tutti: don Salvatore Cavallo. Fu rettore del Seminario Minore e mandato a Mugnano dal cardinale Ascalesi dopo la rinunzia del suo predecessore don Picarone. Divenne parroco della chiesa madre mugnanese dal 1929 al 1947, anno in cui avvenne la sua dipartita. Il ricordo di questo sacerdote è sempre vivo nei fedeli che lo conobbero e durante il suo ministero presero parte alla vita dell'Azione Cattolica, le cui attività si svolgevano nei locali della Congregazione del Pio Monte del Purgatorio, dove oggi vi è insediata l'associazione Madonna dell'Arco Fasce Azzurre. In questa sala vi era il teatro, del quale ancora oggi è evidente il palco e sovrastante l'ingresso il mezzanino da cui si proiettavano film. Nella sala era presente anche il calciobalilla e giochi come gli scacchi e quello della dama, e dove le ragazze che componevano il coro, sotto la guida della signorina Maria Leopardi, svolgevano le prove di canto. Nello stesso spazio si effettuavano anche i corsi di catechismo, in quanto i locali retrostanti la chiesa furono restaurati negli anni settanta. L'Azione Cattolica parrocchiale raccoglieva tanti giovani perché in quel periodo era uno dei pochi, se no l'unico punto di aggregazione in cui i ragazzi avessero la possibilità di incontrarsi e socializzare.


(Foto sopra tratta da Mugnano Ieri - foto 1947 di Lina Varriale, sono presenti: la prima da destra è Nina Maione, segue Maria Leopardi; poi Anna Terrestre, Limongelli Maria, Carmela Del Monte, Carmela Sarnataro, Raffaella Magnacca, Felicia e Anna De Lise. Clicca sulla foto per ingrandirla)

testi di Carmine Cecere 


giovedì 1 giugno 2023

Festa della Repubblica, il 2 giugno 1946 Mugnano votò monarchia

Con l'avvento dell'unità d'Italia i mugnanesi si dimostrarono di certo favorevoli al nuovo monarca che dei tanti staterelli, disseminati sul suolo italico, ne realizzava uno soltanto sotto l'egida del tricolore. Dal distretto di Casoria, di cui Mugnano faceva parte, si ebbe il seguente risultato elettorale: per il SI 23.578 voti, contro i 731 voti assegnati al No. Nel 1926, alla tornata elettorale per il plebiscito fascista, la cittadinanza mugnanese si espresse completamente a favore del dittatore Mussolini. Gli iscritti nelle liste erano 1.513, i votanti 1.489 e idem furono i consensi ricevuti. Nessun voto contrario, né tantomeno schede nulle o contestate. Crollata l'era fascista, la scelta tra Repubblica e Monarchia al referendum istituzionale fu espressa dai mugnanesi nei giorni 2 e 3 giugno del 1946 con 3221 voti a favore della Corona, contro i 900 assegnati alla Repubblica (dati questi tratti da Mugnano e Carpignano di Giuseppe Capasso edizione 1990). L'esito della nascita della Repubblica fu proclamato il 10 giugno. A Napoli e provincia i risultati furono diffusi dal giornale "Risorgimento", nel quale vennero accorpati il "Roma", "Il Mattino" e "Il Corriere di Napoli" poiché chiusi dagli angloamericani. Dall'archivio storico della città di Mugnano, da un lavoro curato da Giuseppe Pirozzi (ex guardia municipale del Comune di Mugnano), sono stati estratti i dati cui pubblichiamo di seguito.

Accedi ai dati elettorali storici


(Nella foto in alto il card. Ascalesi e Umberto II di Savoia a Calvizzano per l'inaugurazione del monumento ai caduti della prima guerra mondiale. Evento avvenuto il 6 giugno 1934. Foto gentilmente concessaci dall'ingegnere Bruno Davide dei conti Mirabelli)


testi di Carmine Cecere 

Mugnano, la Società Tennis Tavolo compie 50 anni

Raccontare della Stet Mugnano (Società Tennis Tavolo) è per me un grande onore. Una realtà che ha attraversato mezzo secolo e ha segnato e segna ancora la storia sportiva di questa città. Si pensi ai tanti sacrifici che hanno fatto tutti i suoi atleti, a coloro che l'hanno diretta e quelli che lo fanno ancora oggi. E soprattutto a colui che seminò l'idea: Lino Cacciapuoti, il quale in tutti questi anni ha curato con amore e passione quel seme fino a farlo diventare una quercia solida, forte contro tutte le avversità affrontate lungo il percorso di questi cinquant'anni. Tutto solo per devozione a quella idea per cui la pratica sportiva è maestra di vita, e forma i cuori e gli intelletti dei giovani. Ebbene, tutto questo fa rabbrividire. Chi mai avrebbe scommesso nei riguardi di una simile avventura? In quel locale di venti metri quadrati sottostante la presidenza del Club Napoli Calcio, su suggerimento di Lino Cacciapuoti dato al presidente Carmine Ruggiero, fu installato un tavolo da ping-pong per far sì che i calciatori scaricassero la tensione agonistica. Poi quella stanzetta angusta divenne la palestra in cui si costituì il C.N.S.Te.T. (Club Napoli Sezione Tennis Tavolo) sempre per volontà di Lino Cacciapuoti che ne fu responsabile e anche pongista della squadra e vincitore di un titolo italiano. Nel settantotto ci si affiliò alla Federazione e la denominazione tramutò in Società Tennis Tavolo Mugnano. I primi a fare parte di quella squadra, oltre allo stesso Lino, furono Antonio Miluccio, Mimmo Ronza, Francesco Frascogna, Gennaro Palladino, Enzo Citarella, Giovanni Lucca e il primogenito del presidente Ruggiero, Gennaro. L'intrepida ventura iniziò dai tavoli della serie D, e da allora la società prese il volo con l'entusiasmo e le qualità di numerosi atleti e atlete come Rosaria Mauriello, la quale contribuì arricchendo la bacheca di 24 titoli. Senza, però, tralasciare la prestigiosa acquisizione del cinese Huang Liang e successivamente di Ding Xi Min. Con lo stesso affetto che ho sempre nutrito per questa società storica voglio ricordare il mitico "zi Vicienzo" (Vincenzo Agrillo), stimato e rispettato da tutti, del quale non credo ci sia qualcuno che possa dire il contrario. Persona gentile e paziente con noi, piccoli irrequieti. Figura emblematica e gestore di quel micro tempio dello sport, sempre pieno di ragazzi a consumare, per ore e ore, quella tavola di legno, mentre decine di noi addossati al muro rivestito in plastica in attesa di giocare. Io avevo undici anni e spesso non avevo i soldini e puntualmente quando perdevo, non potendo dare la mia parte, ricorrevo alla parola magica, la quale consisteva nel dire al pazientissimo "perla degli uomini" così si dice di persone speciali: zi' Vicie', passa papà. Forte del fatto che erano amici. Sarà retorica, luogo comune o altro, ma quei giorni sono davvero indimenticabili, come è indimenticabile la storia fin qui della grande mitica Stet, fucina di tanti atleti che hanno sorpreso noi e loro stessi per i traguardi raggiunti. E pertanto credo sia doveroso che l'Amministrazione comunale debba degnamente commemorare i 50 anni dell'illustre e blasonata Stet Mugnano. Del resto, cosa dire se non evviva lo sport, evviva la Stet Mugnano e altri, ancora, di questi meravigliosi anni.

Per una cronologia dettagliata dei 50 anni di attività, vi consigliamo di accedere al link sottostante cui vi permetterà di collegarvi all'intervista rilasciata da Lino Cacciapuoti nel 2021 al sito della Federazione. 



(Nella foto inizio pagina il Presidente del Club Napoli Carmine Ruggiero, Lino Cacciapuoti e Vincenzo Agrillo. Da tutti noi conosciuto come zi'Vicienzo in una foto degli anni settanta, concessaci gentilmente da Lino Cacciapuoti)


Tessera del Club Napoli Mugnano
di un giovanissimo Antonio Miluccio,
il quale fu uno dei primi pongisti
della mitica Stet.



testi di Carmine Cecere