giovedì 20 luglio 2023

Mugnano, i “Cocchieri d’affitto”

Agli inizi del ’900 il trasporto pubblico nel nostro territorio era assicurato dall’Ippovia, sostituita poi dai tram elettrici, e dai pochi vetturini che con le loro carrozzelle o calessi davano facoltà, a chi se lo poteva permettere, di servirsene. L’uso di tale mezzo, per i ceti meno abbienti, era ristretto alle occasioni particolari come matrimoni, battesimi o per recarsi con urgenza in città. Nel primo decennio del ‘900 Mugnano contava un folto numero di vetturini, i quali risultano essere i seguenti: Giaccio Giuseppe, Iacolare Sabatino, Cipolletta Domenico, Attanasio Antonio, Giaccio Biagio, Mangione Francesco, Di Bernardo Giovanni, Iacolare Pasquale, Giaccio Pasquale e Schiattarella Francesco. Il principale luogo di stazionamento era senz’altro la piazza principale dove però veniva fatto divieto di svolgere attività di lavaggio dei cavalli e tantomeno le riparazioni alle vetture. L’Amministrazione comunale mugnanese era sovente fare uso di tale servizio, poiché non vi era soluzione diversa. I costi del noleggio dipendevano dal percorso, come si evince da diverse delibere comunali. Infatti, con verbale n°62 si liquida, con lire 2.25, il cocchiere Giaccio Giuseppe per trasporto, all’Ospedale degli Incurabili, del signor Natale Renella, povero e gravemente ammalato. Con delibera n°63, invece, si saldano lire tre al vetturino Iacolare Sabatino per aver trasportato all’Ospedale Cotugno il giovane Vallefuoco Loreto affetto da Erisipela (patologia contagiosa e infettiva dovuta ad infezione di ferite). Con la stessa si liquida, sempre con lire tre, il cocchiere Cipolletta Domenico per essersi recato a Napoli presso la Regia Prefettura a prelevare due casse di bottiglie di sublimato per le disinfezioni; e ancora lire tre al vetturino Attanasio Antonio per aver accompagnato presso l’Ospedale Cotugno il piccolo Cipolletta Luigi affetto da Vaiolo. Capitava spesso che il Comune si faceva carico di tali spese, in quanto i malcapitati risultavano poveri e quindi non in grado di pagarsi il trasporto. Con delibera 64 del 1901 si pagarono i vetturini Giaccio Biagio e Iacolare Pasquale per aver accompagnato una delegazione della Giunta comunale a Casoria per il benvenuto del nuovo Sotto-Prefetto; in quanto codesta cittadina era capoluogo di circondario e sede della sottoprefettura del primo distretto, a cui apparteneva, per l’appunto, il Comune di Mugnano. Quindi capitava spesso che i nostri vetturini ci si recavano per la consegna di documenti amministrativi per conto del Comune. Come per la consegna, ad esempio, delle liste di leva avvenuta il 1 luglio del 1901 da parte del Segretario comunale Giuseppe Petroli recatosi con il nolo della vettura di Di Bernardo Giovanni per lire quattro. Lire 2.50, invece, furono date al vetturino Mangione Francesco per aver accompagnato il Sindaco e parte della Giunta nella contrada detta Madonna delle Grazie per assistere alla perizia per il risarcimento danni, arrecati dal declivio delle acque, richiesto dai germani Ruggiero di Napoli. In seguito ad una rissa un tal Vincenzo Del Core fu gravemente ferito, al che il farmacista Giannetti Luigi, avendolo visitato, ritenne necessario il ricovero presso il nosocomio dei Pellegrini. Il trasferimento avvenne a tarda sera ed il vetturino di turno, Schiattarella Francesco, pattuì con il comune un compenso di quattro lire. Capitò pure, all’insaputa degli stessi vetturini, di prendere parte ad avvenimenti epocali; come per un tal Cipolletta Domenico, il quale nel 1908, nel mese di dicembre, trasportò presso Villa Vulpes il Sindaco ed il Segretario comunale di Mugnano per la stipula del contratto di abbonamento con il concessionario dell’illuminazione elettrica signor Ludovico Chianese. Per il trasporto di merci o materiali vi era l’altra categoria, ovvero quella dei carrettieri e di quel periodo si ricordano un certo Alfonso Mangiapili e Cipolletta Domenico i quali, su richiesta dell’amministrazione comunale mugnanese, trasportarono i materiali di risulta delle cunette durante i lavori per la costruzione della strada per Calvizzano. Con l’incalzante rivoluzione industriale degli anni cinquanta molte carrozzelle lasciarono il posto alle moderne automobili e ovviamente agli autobus pubblici.


(Sopra: foto anni 50, Biagio Imperatore. Clicca per ingrandirla)

testi di Carmine Cecere

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